Mentre Lucas Papademos stava enunciando gli obiettivi del nuovo governo di larghe intese formato da socialisti, conservatori ed estrema destra una bomba artigianale è esplosa ieri sera davanti ad un palazzo governativo ad Atene, causando pochi danni. L’ordigno è esploso davanti all’ingresso dell’ufficio della vice ministro degli Esteri Marizelos Xenogiannokopoulou, nel centro della capitale.
Ad Atene cominciano oggi le celebrazioni per il 38mo anniversario della rivolta studentesca del 1973 contro la giunta fascista dei colonnelli che aprì la strada al ritorno della democrazia in Grecia. Le celebrazioni, che dureranno tre giorni, si concluderanno giovedì con una grande marcia fino all’ambasciata statunitense che partirà proprio dal Politecnico intorno alle 15.00. Per quel giorno la capitale greca sarà, come accade ogni anno in quella data, una città completamente blindata. Più di 7.000 agenti di polizia e centinaia di vigili del fuoco saranno dispiegati in «stato di massima allerta» per il timore degli scontri di piazza che di in genere caratterizzano la giornata. Quest’anno però gli scontri potrebbero essere più intensi del solito vista la diffusa rabbia sociale contro quella che in molti percepiscono come una invasione straniera incarnata dal nuovo esecutivo Papademos. E’ la prima volta dalla fine della dittatura che un partito parafascista partecipa ad un governo, e anche questo potrebbe essere un fattore scatenante per le proteste di giovedì prossimo.
Centinaia di poliziotti in assetto antisommossa sorveglieranno a vista i dintorni del Politecnico, dell’ambasciata statunitense, del Parlamento e della vicina sede dell’Unione Europea. Durante i tre giorni delle celebrazioni, il Senato accademico sarà in Assemblea permanente e le porte del Politecnico resteranno aperte dalle 9.30 fino alle 21.00. «Trentotto anni dopo la rivolta del Politecnico – si legge in un comunicato del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni – le rivendicazioni del popolo e degli studenti in rivolta assumono un contenuto concreto nelle condizioni attuali e danno un significato alle odierne lotte della gioventù e dei lavoratori per un domani migliore».
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