Anche i sindacati svizzeri dimostrano solidarietà con gli scioperi contro le misure di austerità in corso oggi in diversi paesi europei. Davanti a numerosi consolati in Svizzera sono state condotte infatti azioni di protesta. Inoltre sarà consegnata una lettera all’ambasciatore dell’Unione europea in Svizzera.
Il sindacato Unia ha organizzato azioni di solidarietà davanti ai consolati portoghese, spagnolo e greco a Berna e Ginevra. Anche nella città sul Lemano si è tenuta una manifestazione nel quartiere delle banche per protestare contro il fatto che siano i cittadini ad essere chiamati alla cassa per la crisi bancaria e finanziaria.
Nella città federale dipendenti dell’ambasciata portoghese hanno consegnato una lettera all’ambasciatore dell’Ue Richard Jones.
Da parte sua il sindacato Uss ha mandato una missiva al presidente della Commissione europea Josè Manuel Durao Barroso e al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy per chieder loro di «rinunciare a una politica d’austerità che è un fiasco».
Travail.Suisse ha espresso la propria solidarietà con i lavoratori «duramente colpiti dalla crisi». I Lavoratori, rileva il sindacato in un comunicato, non sono responsabili della difficile situazione finanziaria ed economica, ma sono loro a pagarne in pieno le conseguenze, con tassi di disoccupazione intollerabili.
Anche la Svizzera, intanto, continua a subire gli effetti di questa crisi, rileva l’Uss. Il vigore del franco pesa soprattutto sulle esportazioni e sul turismo, con un conseguente calo degli introiti fiscali e programmi di risparmio lanciati da certi cantoni. Ragione per la quale i sindacati scenderanno in strada domani a San Gallo e il 24 novembre a Lucerna
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