Divergenze sulla gestione dell’attacco a Bengasi al centro degli ultimi giorni di David Petraeus alla guida della Cia. Divergenze che hanno reso difficile il suo rapporto con le altre agenzie governative, incluso con il direttore della National Intelligence, James Clapper, e il Pentagono. Lo riporta il Wall Street Journal, sottolineando che le divergenze erano nate sulla possibilità o meno che la Cia rompesse il silenzio sul proprio ruolo a Bengasi per rompere le critiche che le stavano piovendo addosso. «Petraeus voleva rendere nota la tabella di marcia degli attacchi dell’11 settembre e sulla casa sicura della Cia a Bengasi, cercando di tratteggiare sotto una luce più positiva il ruolo della Cia.
Ma Clapper e altre agenzie, incluso il Pentagono erano contrarie. Nonostante questo Petraeus avrebbe detto ai suoi di procedere. La forza che ha portato alle dimissioni di Petraeus – mette in evidenza il Wall Street Journal – è stata la rivelazione del tradimento di Petraeus. ma i nuovi dettagli sugli ultimi giorni di Petraeus alla Cia mostrano il clima difficile fra le varie agenzie creato dagli attacchi di Bengasi».
L’agente dell’Fbi che ha sollecitato le indagini che hanno portato alle dimissioni del direttore della Cia, David Petraeus, è Frederick Humphries, 47 anni veterano federale. Lo riporta il New York Times, secondo il quale Humphries avrebbe sollevato i suoi timori sul caso ai repubblicani in Congresso, dopo aver sospettato che la vicenda coinvolgesse importanti temi di sicurezza e fosse in qualche modo in stallo.
Humphries avrebbe inizialmente raccolto le informazioni da Jill Kelley, sua amica personale, su email anonime che l’avrebbero accusata di flirtare in modo inappropriato con Petraeus. Le indagini successive avrebbero portato alla luce la relazione fra Petraeus e Paula Broadwell.
Petraeus testimonierà venerdì davanti alla Commissione Intelligence della Camera sul caso Bengasi. L’audizione sarà a porte chiuse.
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