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Perù. Caricate le donne che manifestano per l’aborto

Nei giorni scorsi centinaia di donne hanno marciato per le strade della capitale peruviana Lima, fino al Palazzo del Congresso, per chiedere che venga presa in esame la legge che depenalizzi l’interruzione volontaria di gravidanza, ma sono state respinte dalla polizia con idranti e gas lacrimogeni.
Il corteo organizzato da alcune associazioni per la difesa delle donne puntava a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione femminile ancora assai arretrata nel paese in tema di diritti.
“Oggi stiamo chiedendo il diritto di tutte le donne a decidere del nostro corpo. Noi chiediamo che si depenalizzi l’aborto, purtroppo solo in caso di violenza sessuale. E’ un primo passo, perchè il Perù è un paese arretrato” ha spiegato l’attivista Maria del Carmen Gutierrez.
Le associazioni per i diritti umani hanno raccolto 80.000 firme in favore della legge che prevede appunto la depenalizzazione dell’aborto almeno in seguito di una gravidanza prodottasi in conseguenza di uno stupro e la creazione di istituti per la protezione delle donne maltrattate e violentate.
Attualmente una donna che abortisce in Perù rischia fino a tre mesi di carcere.

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