Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua si prepara a scendere in piazza sabato prossimo per chiedere il rispetto dell’esito del referendum del 12 e 13 giugno. Appuntamento alle 14,00 del 26 novembre, dunque, in Piazza della Repubblica a Roma, per rilanciare la difesa dell’acqua pubblica e dello “straordinario risultato referendario – ha detto ai microfoni di Radio Città Aperta Paolo Carsetti, esponente del Forum – che ha dato la possibilità a 27 milioni di italiani di dire no alla mercificazione dei beni comuni. Poiché è in atto – ha denunciato Carsetti – un vero e proprio disconoscimento di quanto espresso nella consultazione popolare, noi vogliamo ricordare anche a questo governo che rifiutiamo con forza la privatizzazione dei beni comuni”. Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua non sembra proprio aver ceduto all’euforia conseguente alle dimissioni di Berlusconi: al contrario, l’evidente continuità che il governo Monti dimostra di voler assicurare trova il suo terreno comune nell’alibi della crisi e dei diktat della Banca Centrale Europea che, con Berlusconi ha dato modo di rilanciare “una nuova stagione di privatizzazioni dei servizi pubblici locali, addirittura riproponendo il famigerato decreto Ronchi abrogato dal referendum”, e con il nuovo esecutivo continua a puntare sulle liberalizzazioni e sulle privatizzazioni dei servizi pubblici. Oggi il Forum per l’Acqua ha tenuto una conferenza stampa presso la sede della FNSI a Roma, per presentare ai giornalisti la manifestazione nazionale di sabato 26 e anche per lanciare la “Campagna di obbedienza civile”, con cui i cittadini sono invitati ad obbedire al voto referendario attraverso il ricalcolo diretto delle tariffe e iniziative di carattere giuridico, in modo da eliminare, nei fatti, i profitti privati dall’acqua che, ha spiegato Carsetti – “abbiamo calcolato per 800.000 Euro all’anno. Vogliamo eliminarli a partire dal 1 gennaio 2012, e per questo invitiamo i cittadini all’autoriduzione delle bollette”. “A scendere in piazza sabato – ha concluso l’esponente del movimento per l’acqua pubblica – non ci spinge solo la difesa dei beni comuni ma, più in generale, la difesa della democrazia”.
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