Sono due i comunicati diramati a distanza di una quarto d’ora circa da Fabbrica Italia Pomigliano sulla vertenza nello stabilimento campano. Il primo, oltre ad alcune precisazioni sulla polemica di queste ore, riportava il calendario della messa in mobilità, con la durata dei tempi tecnici per la procedura (45 giorni dall’avvio, ovvero il 31 ottobre). La nota conteneva però anche un duro giudizio sui lavoratori che avevano fatto ricorso al giudice per il reintegro. Oltre a questo, era presente il riferimento agli investimenti che fip attivava nell’area pomiglianese.
Tutto questo scompare dalla seconda nota. Tra le parti omesse, figura il ricordo delle «dure prese di posizione e le pesanti dichiarazioni con le quali i 19 ricorrenti hanno manifestato fin dall’inizio il loro giudizio negativo sull’operazione nuova Panda».
Ma sparisce anche il passaggio in cui per l’azienda «stupisce e induce qualche dubbio il fatto che questi storici oppositori pretendano oggi il passaggio in Fip, utilizzando una sentenza che non tiene nella minima considerazione le conseguenze sull’iniziativa industriale di Pomigliano, per la quale sono stati investiti 800 milioni di euro e che oggi sta dando lavoro complessivamente a circa 3.000 persone».
fonte: Sole 24 Ore
Un consiglio agli stressati estensori delle due note, evidentemente preoccupati di corrispondere all’irritazione e al linguaggio marchionnesco:
stiano più tranquilli, tanto il loro a.d. ne dirà sempre una peggiore di quel che possono escogitare in proprio…
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