Ieri si è tenuta a Napoli, nella sede centrale della università Federico II, un’assemblea di studenti, docenti, ricercatori e dottorandi avente come tema il Disegno di Legge governativo sull’Università. Tale assemblea si è svolta in concomitanza con un convegno fra il Ministro Carrozza ed i Rettori del sud tenutosi a Roma, ma che in primo tempo doveva tenersi proprio a Napoli. Per l’occasione si è chiesta e ottenuta la sospensione della didattica che, tuttavia, non è stata effettiva ovunque.
All’assemblea sono intervenuti esponenti dei collettivi studenteschi, di Link, di una neonata associazione di dottorandi e ricercatori e alcuni docenti. Molte sono state le differenza d’impostazione politica e pratica che si sono palesate durante il dibattito, dovute sia ai ruoli differenti degli intervenuti (i docenti badavano di più agli effetti immediati che potrebbe avere la riforma sugli Atenei napoletani, per via dei nuovi criteri di attribuzione dei finanziamenti, gli studenti e alcuni dottorandi allargavano il discorso alle politiche di aziendalizzazione che sta subendo l’Università Pubblica da due decenni a questa parte, non è mancato neppure chi richiamava la fallacia delle politiche di austerity imposte dall’UE, che sono all’origine di tutto, sia alle differenze ideologiche fra le varie componenti presenti.
L’assemblea si è conclusa con l’approvazione di un documento nel quale, nel ribadire la necessità di allargare la mobilitazione contro la riforma, ci si riconvoca per mercoledì prossimo, con il proponimento di ottenere un blocco della didattica effettivo.
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