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Firenze. Solidarietà agli antifascisti denunciati!

La repressione colpisce di nuovo gli antifascisti. Ancore una volta alle provocazioni dei fascisti segue l’intervento della polizia e della magistratura. 

I fatti: il 15 maggio 2013 un gruppo di militanti di Casaggì è stato cacciato via dal polo universitario di Novoli. 
I fascisti, che avevano allestito un banchino elettorale e che si erano presentati armati di una catena e di un tirapugni, sono stati allontanati con prontezza e determinazione dalle studentesse e dagli studenti antifascisti. A settimane di distanza dall’accaduto a 4 antifascisti, ai quali esprimiamo solidarietà, è stata notificata una condanna per decreto penale. La ricostruzione dei fatti da parte della Questura è interamente basata sulle testimonianze dei fascisti. Nei fogli recapitati a casa dei compagni è riportato nero su bianco che non appena gli studenti hanno manifestato il loro intento di cacciare il gruppo di provocatori viene avvertita la polizia da MIRO SCARIOT, noto esponente di AZIONE UNIVERSITARIA (servendosi del cellulare di CHIARA LA PORTA, anch’essa esponente di A.U.), che successivamente si presenterà spontaneamente in questura come testimone. 
Nel pomeriggio cinque militanti di Casaggì, SCATARZI MARCO, GIBERTI NICCOLO’, BARCHITTA OLIMPIA, GABRIELE MARCO E DRAGHI ALESSANDRO, si recano volontariamente in questura per sporgere denuncia e procedere con le identificazioni fotografiche.

Ribadiamo fermamente che nè le loro provocazioni e la loro infamia nè la repressione ci faranno fare un passo indietro nella pratica dell’antifascismo: i fascisti non devono avere nessuno spazio di agibilità politica, nè dentro l’università nè altrove!

In un periodo come quello che stiamo vivendo si cerca di fomentare la xenofobia e il nazionalismo; l’obbiettivo è quello di creare divisione all’interno della classe lavoratrice e nei settori popolari che subiscono la crisi, fomentando l’odio e la guerra fra poveri. Lo vediamo chiaramente anche dal modo in cui i giornali e le tv ci raccontono la “realtà”: chi si oppone al tav, chi manifesta per il lavoro, chi occupa le case, chi si scontra con la polizia per contestare il Draghi, il Renzi o il Salvini di turno è etichettato come “violento”, “estremista” o “facinoroso”. Al contrario, chi provoca, chi propaganda l’odio verso il diverso, chi lancia molotov contro i campi rom, chi minaccia di sgomberare le case occupate o assalta una struttura di profughi MINORENNI è, invece, un “cittadino stanco e indignato”. E ancora: chi, come il Casseri (militante e ideologo di Casapound), apre il fuoco contro dei lavoratori senegalesi, uccidendone due e ferendone altrettanti, è rappresentato semplicemente come un “folle isolato”. Chi pensiamo sia più pericoloso per gli interessi di speculatori, banchieri e padroni?

Il ruolo dei fascisti è sempre stato e continua ad essere quello di braccio armato del capitalismo, che continua a servirsene laddove ce ne sia bisogno. Lo vediamo chiaramente in Ucraina o in Grecia e l’Italia non fa certo eccezione.

PER QUESTO CONTINUEREMO A COMBATTERE IL FASCISMO CON OGNI MEZZO NECESSARIO! L’ANTIFASCISMO NON SI DELEGA!

FIRENZE ANTIFASCISTA

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