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Il Premio Charini a Raffaele Oriani, il giornalista che ha detto basta con La Repubblica di Molinari

La giuria del Premio Internazionale Stefano Chiarini ha assegnato il riconoscimento della 15.ima edizione 2024 a Raffaele Oriani, il giornalista de “Il Venerdì di Repubblica” che a gennaio ha dato le dimissioni dopo 12 anni di lavoro in quel giornale per protesta contro il modo di Repubblica e di gran parte della stampa europea di raccontare cosa sta succedendo a Gaza.

Collaboro con il newsmagazine di Repubblica ormai da dodici anni ed è sempre un grande onore vedere i propri articoli pubblicati su questo splendido settimanale. Eppure chiudo qua, perchè la strage in corso a Gaza è accompagnata dall’incredibile reticenza di gran parte della stampa europea, compresa Repubblica (oggi due famiglie massacrate in ultima riga a pagina 15)” ha scritto Oriani nella sua lettera di dimissioni.

Sono 90 giorni che non capisco. Muoiono e vengono mutilate migliaia di persone, travolte da una piena di violenza che ci vuole pigrizia a chiamare guerra. Penso che raramente si sia vista una cosa del genere, così, sotto gli occhi di tutti. E penso che tutto questo non abbia nulla a che fare con Israele, né con la  Palestina, né con la geopolitica, ma solo con i limiti della nostra tenuta etica. Magari fra decenni, ma in tanti si domanderanno dove eravamo, cosa facevamo, cosa pensavamo mentre decine di migliaia di persone finivano sotto le macerie. Quanto accaduto il 7 ottobre è la vergogna di Hamas, quanto avviene dall’8 ottobre è la vergogna di noi tutti. Questo massacro ha una scorta mediatica che lo rende possibile. Questa scorta siamo noi. Non avendo alcuna possibilità di cambiare le cose, con colpevole ritardo mi chiamo fuori”.

Il Premio Chiarini è arrivato alla sua quindicesima edizione ed è dedicato al giornalista de Il manifesto Stefano Chiarini, deceduto nel 2007, che per decenni ha informato sulla situazione in Palestina e Medio Oriente e dato vita nel 2001, insieme ad altri giornalisti e attivisti, al Forum Palestina e a delegazioni italiane di massa che per anni hanno visitato e sostenuto i palestinesi dei campi profughi in Libano.

Il premio sarà consegnato oggi, alle ore 10.30, presso il Palazzo dei Musei di Modena.

Per l’occasione, saranno presenti Abeer Odeh, Ambasciatrice Palestinese in Italia, Andrea Bortolamasi, Assessore alla Cultura, Politiche giovanili e Città universitaria di Modena e Kassem Aina, Presidente della Ong palestino-libanese “BeitAtfalAssumoud” attiva nei campi profughi palestinesi in Libano.

Successivamente, presso “La Tenda”, in viale Monte Kosica, sempre a Modena, nel pomeriggio verrà assegnato il Premio dedicato a Maurizio Musolino, giornalista esperto di Medioriente, al regista Enrico Frattaroli e all’attore Franco Mazzi per la realizzazione dello spettacolo teatrale “Nakba”, che sarà presentato in anteprima.

L’iniziativa pubblica del sabato pomeriggio sarà caratterizzata, oltre che dalla presenza di entrambi i premiati, dalla proiezione di documentari, da riflessioni sulla situazione nei campi profughi palestinesi in Libano e nei territori occupati e, infine, dagli interventi di giornalisti ed intellettuali esperti di Medio Oriente.

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