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Assange-Wikileaks. Oggi colloqui Ecuador-Gran Bretagna

Un incontro tra i capi delle rispettive cancellerie William Hague e Ricardo Patino è stato confermato dallo stesso Patino e dal Foreign Office.
L’Ecuador ha garantito il 6 agosto a Assange asilo nella sua sede diplomatica di Londra ma, se il fondatore di Wikileaks mette piede fuori dall’ ambasciata, Scotland Yard lo arresta.
«Se la Gran Bretagna offre un salvacondotto a Assange la situazione si sblocca», ha detto Patino in un incontro all’Onu ai margini dei lavori dell’Assemblea Generale sul tema del diritto di asilo diplomatico a cui ha partecipato in video-link lo stesso Assange: «Non possiamo certo immaginare che resti chiuso nella nostra missione per dieci anni», ha aggiunto il ministro ecuadoregno.
Assange si è detto grato dell’ospitalità che gli è stata concessa quando tre mesi fa ha deciso di rompere i termini della libertà vigilata dopo che l’estradizione in Svezia per essere interrogato su accuse di presunti reati sessuali era diventata esecutiva. «Grazie all’Ecuador oggi posso parlarvi da uomo libero», ha detto Assange in videolink autorizzato dal Segretario Generale Ban Ki-moon da un salottino della missione di Knightsbridge.
E agli Stati Uniti, che lo vorrebbero mettere sotto processo per violazioni dell’Espionage Act, l’australiano ha chiesto di «fermare la persecuzione di Wikileaks, delle sue persone e delle sue fonti». Accusando il presidente Barack Obama di aver sfruttato politicamente la Primavera Araba, Assange ha chiesto al numero uno degli Usa di «fare la cosa giusta e abbracciare il cambiamento».
Secondo Assange «è una mancanza di rispetto ai morti» sostenere che gli Stati Uniti hanno appoggiato le forze per la democratizzazione del mondo arabo.

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