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Via Petraeus e il futuro a.d. della Lockeed. Avevano un’amante

Lo strano “moralismo” statunitense. Nel giro di poche ore due potentissimi membri del gotha politico-militare-affaristico dell’iperpotenza americana hanno dovuto lasciare il proprio posto e di conseguenza ogni carriera di prima fila per lo stesso motivo: avevano un’amante.

Il gigante americano della difesa Lockheed Martin ha infatti annunciato che il suo futuro amministratore delegato, Christopher Kubasik, si è dimesso per aver «violato il codice etico della società » con una relazione personale con una subordinata. In questo caso, bisogna sapere che nelle aziende Usa è vietata l’instaurazione di rapporti personali “intimi”, almeno a un determinato livello dirigenziale, per evitare che questi possano influenzare le decisioni da prendere; che devono sempre essere “nell’interesse dell’azienda” e non influenzati da ragioni estranee al core business. Nei quotidiani anglosassoni, per esempio, il matrimonio tra due giornalisti o la scoperta di un rapporto personale comporta in genere il licenziamento di uno o entrambi gli interessati.

Kubasik, 51 anni, doveva diventare ad del gruppo il prossimo 1 gennaio. Al suo posto sarà invece nominata una donna, Marillyn Hewson, attuale vicepresidente per i sistemi elettronici. Christopher Kubasik, che avrebbe dovuto insediarsi all’inizio del 2013 ai vertici dell’azienda leader nel settore della difesa, è stato messo alla porta con effetto immediato, al termine di una inchiesta che ha accertato «violazioni del codice di comportamento aziendale».

L’annuncio delle dimissioni è arrivato in parallelo a quelle del capo della Cia David Petraeus per una relazione extraconiugale. Questo secondo caso è forse ancora più clamoroso: relazioni del genere sono severamente proibite anche ai semplici agenti, perché li rendono vulnerabili, ricattabili.

David Petraeus, che ha di fatto “risolto” la guerra in Iraq, trasformandola in larga parte in un “affare tribale interno”, ed ha poi ha guidato quella in Afghanistan, prima di approdare lo scorso anno proprio per volere di Obama, alla testa della ‘Agenzia’: ho tradito mia moglie, e questo è «inaccettabile», ha scritto Petraeus.

Rapidamente, il sito web Slate.com ha poi individuato la presunta amante: sarebbe la sua biografa, Paula Broadwell, autrice del libro “All inn: the education of general David Petraeus”. La relazione, secondo la stessa fonte, potrebbe risalire ai tempi in cui la scrittrice era inviata “embedded” (inserita nel giro stretto dei corrispondenti che viaggiavano insieme alle truppe Usa) in Afghanistan, e già allora giravano voci su una presunta relazione.

La Nbc a sua volta ha affermato che la scrittrice, sposata e con due figli, è sotto indagine dell’Fbi perchè sospettata di aver impropriamente tentato di avere accesso alle e-mail di Petraeus e di ottenere informazioni classificate. «Dopo essere stato sposato per 37 anni, ho mostrato una capacità di giudizio estremamente povera impegnandomi in una relazione extraconiugale» e «questo è inaccettabile sia come un marito che come leader di una organizzazione come la nostra», ha scritto Petraeus in un comunicato, diffuso per riferire che il presidente Obama ha «gentilmente accettato le mie dimissioni».

Qui, stando alle dichiarazioni, è in primo piano il concetto di “autocontrollo” e in misura minore quello di “tradimento” in senso lato. In pratica, Petraeus avrebbe scoperto di essere umanamente un debole in determinate situazioni, il che è in effetti inconcepibile per chi guida nientepopodimeno che…

Ma esiste anche una seconda spiegazione, un po’ più politica. Negli ultimi tempi la Central Intelligence Agency è stata al centro di alcune polemiche legate all’assalto al consolato Usa a Bengasi, molti hanno sottolineato che una relazione extraconiugale è assolutamente incompatibile con un incarico come quello di capo della Cia.

L’uomo che ora prende ad interim il posto di Petraus alla guida dell’Agenzia, Michael Morell, attuale vicedirettore, già aveva svolto lo stesso incarico quando Leon Panetta aveva lasciato per andare alla guida del Pentagono e in attesa dell’arrivo di Petraeus.

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