Menu

Petraeus o il delirio di potenza delle spie

Lo scandalo Petraeus si allarga e coinvolge il generale John R. Allen, che finisce sotto inchiesta per aver scambiato migliaia di email “potenzialmente inappropriate” con Jill Kelley, la donna che ha fatto scattare le indagini che si sono concluse con le dimissioni di David Petraeus. Ovvero la signora “minacciata” dalla giornalista Paula Broadwell, biografa e amante di Petraeus.

La nomina di Allen, 58 anni, all’incarico di Comandante Supremo della Nato in Europa, scrive Politico, citando un funzionario della Difesa, viene temporaneamente congelata in attesa che la vicenda venga chiarita. Allen manterrà invece l’incarico di comandante delle forze americane e Nato in Afghanistan, assunto nel luglio 2011 dopo essere stato vicecomandante del Us Central Command a Tampa. E’ stato l’Fbi a comunicare al Dipartimento alla Difesa domenica l’esistenza di “comunicazioni potenzialmente inappropriate” tra Allen e Kelley e a girare ai legali del Pentagono tra le 20mila e le 30mila pagine di email scambiate tra i due tra il 2010 ed il 2012. Un quantitativo impressionante, che non può davvero esser stato motivato da “scambi personali” e innocenti.

L’Fbi ha perquisito l’abitazione di Paula Broadwell, la donna con la quale l’ex direttore dela Cia David Petraeus ha intrattenuto una relazione extraconiugale. Nella tarda serata di ieri, numerosi agenti, secondo quanto scrive il Charlotte Observer, sono entrati con degli scatoloni vuoti nella casa della Broadwell a Charlotte, in North Carolina. La notizia è stata confermata alla Cnn da una portavoce dell’Fbi che non ha però fornito ulteriori dettagli.

Ogni nuovo dettaglio si colloca a metà strada tra il boccaccesco e lo spionistico, al punto da far seriamente dubitare non solo della ”professionalità” o del “patriottismo” dei vari personaggi coinvolti, ma persino della loro sanità mentale. L’agente Fbi di Tampa che primo ha indagato sulle email spedite da Paula Broadwell, per esempio, è stato estromesso dal caso perché i superiori giudicavano il suo atteggiamento piuttosto “ossessivo”. Soprattutto, avrebbe ad un certo punto inviato una sua foto a torso nudo a Jill Kelley, proponendosi dunque come “alternativa” al più attempato generale. Tagliato fuori dal caso, l’agente si sarebbe rivolto ad un congressista repubblicano, David Reichert, sostenendo che l’Fbi cercava di nascondere i guai di Petraeus. Un guazzabuglio di pazzi che gioca cone “la sicurezza” della superpotenza.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *