Un’associazione israeliana per la difesa dei diritti umani ha diffuso un video che sembra contraddire la versione ufficiale della polizia sulla morte di un ragazzo palestinese colpito dai proiettili sparati da un agente. Mohammed Kasbeh, 17 anni, è stato ucciso il 3 luglio scorso al posto di blocco di Kalandia, tra Gerusalemme e Ramallah, dopo aver lanciato una pietra contro un veicolo militare degli occupanti, rompendo un vetro. L’agente che gli ha sparato, Yisrael Shomer, il comandante di una brigata attiva nei territori palestinesi occupati, ha sostenuto di avere reagito a un attacco che lo aveva posto in pericolo immediato e di avere seguito scrupolosamente il protocollo militare.
Ma le immagini riprese da una telecamera di sicurezza di una vicina stazione di servizio, e diffuse in seguito dall’associazione B’Tselem, mostrano invece che Kasbeh è stato raggiunto dai proiettili sparati dai soldati occupanti mentre stava scappando e quindi non costituiva alcun pericolo per la pattuglia. Nel video non si vede il momento preciso dello sparo, ma si riconosce Kasbeh insieme ad altri giovani palestinesi gettare una pietra contro l’auto militare di passaggio. L’auto frena bruscamente e due agenti si precipitano fuori e ricorrono i ragazzi. Il video conferma le testimonianze raccolte da giornalisti e ong e le analisi mediche, secondo le quali Kasbeh è stato colpito alla schiena. Anche due fratelli della vittima sono stati uccisi dalle forze di occupazione israeliane nel corso degli ultimi quindici anni.
Secondo le testimonianze, dopo avergli sparato Shomer si è avvicinato al ragazzo a terra e lo ha addirittura preso a calci. Poi è tornato alla sua auto senza preoccuparsi di chiamare i sanitari per assistere il ferito. Dopo molto tempo Kasbeh è stato portato in ospedale con un’auto privata e poi con un’autoambulanza, ma non è arrivato in tempo.
La diffusione del video mette in imbarazzo anche alcuni esponenti politici, come il ministro dell’istruzione Naftali Bennett, leader del partito sionista di estrema destra Casa ebraica, che si sono schierati personalmente dalla parte di Shomer, che per ora è stato solo interrogato dai suoi colleghi ma non arrestato.
Secondo B’Tselem, Kasbeh è il decimo palestinese ucciso dalle forze israeliane in Cisgiordania dall’inizio del 2015. Le vittime erano per la maggior parte adolescenti, il più grande di loro aveva 28 anni.
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