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36 mila manifestanti a Colonia e Berlino per la transizione energetica

Sabato 1 dicembre sono scese in piazza circa 36 mila persone a Colonia e  a Berlino per chiedere al governo tedesco di abbandonare il carbone come  fonte energetica.

Entro la fine del corrente anno una commissione  governativa avrebbe dovuto prendere finalmente una decisione sul futuro energetico del paese. Tuttavia la decisione è stata posticipata indefinitamente, dimostrando come il governo non sia pronto a prendere immediato congedo dal carbone e ad iniziare una seria transizione energetica a favore delle rinnovabili, come richiesto dalle organizzazione ambientaliste, dalle cittadine e cittadini in marcia e dai partiti Die Linke e Bündnis 90-Die Grüne (la Sinistra e i Verdi), che hanno aderito alla manifestazione.

Secondo le/i manifestanti, l’estrazione e la combustione del carbone sono incompatibili con il raggiungimento degli obiettivi assunti dal governo alla conferenza climatica di Parigi. L’urgenza di provvedimenti radicali è divenuta ancora più chiara dopo la pubblicazione dell’ultimo rapporto dell’Ipcc, secondo il quale il riscaldamento climatico dev’essere mantenuto sotto la soglia dei +1,5 gradi (che, di questo passo, potrebbe essere raggiunta entro il 2030).

Il chiaro messaggio delle e dei manifestanti di Colonia e Berlino non era rivolto  alla sola Germania, ma a tutti i governi che ieri si sono riuniti a Katovice, in Polonia, per una nuova conferenza sul clima.

L’8 dicembre saranno cittadine e cittadini francesi a lanciare l’allarme clima, in una manifestazione organizzata in numerose città del paese.

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