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Nuovi attacchi israeliani contro il contingente Onu in LIbano

Continua e si rafforza la guerra di Israele a tutto il mondo. Nuovo attacco contro basi dell’Unifil in Libano, feriti 2 caschi blu.

Le forze israeliane hanno di nuovo aperto aperto il fuoco contro un posto di osservazione della forza di mantenimento della pace Unifil nella sua base principale a Naqoura, nel Libano meridionale, ferendo due soldati cingalesi. Sorge il leggero sospetto che nella selezione degli attacchi – poiché le posizioni e le varie nazionalità presenti nell’area sono ufficialmente comunicate anche alle parti – l’Ifd segua un criterio decisamente razzista: i feriti sono infatti fin qui due soldati indonesiani e due cingalesi (“scuri” e quasi certamente musulmani), mentre sono stati più cauti nei confronti dei “bianchi europei”.

L’Idf non ha comunque rilasciato dichiarazioni. Le forze di difesa israeliane (Idf) stanno potenziando le loro operazioni nel Libano meridionale, dove è stata dispiegata la 205a Brigata corazzata di riserva, già entrata in azione nelle scorse ore.

Il colonnello Scheiderlla alla guida della brigata, ha confermato che del resto del mondo, a loro, non frega assolutamente nulla. Questa è la nostra missione, questo è ciò di cui siamo incaricati. Abbiamo una battaglia difficile davanti, a la missione è chiara, importante e urgente“.

L’obiettivo è ormai chiaro: sloggiare i militari dell’Onu con la forza, aumentando ogni giorni la “pressione” armata. Quel deve fare l’Idf in Libano è evidentemente così immondo da rendere necessario l’allontanamento di ogni testimone imparziale. Poi ci penseranno i gazzettieri filosionisti a raccontare tante storielle edificanti…

L’Unione Europea, presente nella missione Unifil non solo con i soldati italiani, discuterà della questione al Consiglio Esteri, che si terrà lunedì a Lussemburgo. Senza fretta e senza allarme, come uno dei tanti fatti che accadono in giro….

Si tratta di una missione di pace che viene attaccata e che coinvolge membri dell’Ue. Non so che tipo di discussione sarà, ma sicuramente la questione verrà affrontata dai ministri“, ha detto un funzionario di Bruxelles.

La sicurezza degli oltre 10.400 caschi blu dell’Onu in Libano è però sempre più in pericolo“, le operazioni sono state praticamente continue dalla fine di settembre, quando è iniziata l’escalation di Israele contro Hezbollah. Il capo delle forze di peacekeeping dell’ONU, Jean-Pierre Lacroix, ha spiegato al Consiglio di sicurezza cheI peacekeeper sono stati confinati nelle loro basi e hanno trascorso lunghi periodi di tempo nei rifugi“.

I caschi blu di Unifil sono comunque determinati a rimanere al loro posto nonostante gli attacchi israeliani e gli ordini di spostarsi da parte dell’esercito israeliano, ha aggiunto il portavoce della forza Onu, Andrea Tenenti. I 50 paesi contributori hanno concordato ieri di continuare a schierare i peacekeeper tra il fiume Litani a nord e il confine riconosciuto dall’ONU tra Libano e Israele. “Siamo lì perché il Consiglio di sicurezza ci ha chiesto di esserci. Quindi resteremo finché la situazione non diventerà impossibile per noi operare“, ha detto Tenenti.

L’agenzia ufficiale Agi riferisce da parte sua che “un carro armato israeliano Merkava ha preso di mira una torre dell’Unifil, ferendo soldati del contingente dello Sri Lanka”.

Anche la Russia ha rotto da qualche tempo ogni riserva. Mosca è indignata per l’azione dell’esercito israeliano. La parte russa chiede di astenersi da qualsiasi azione ostile contro le forze di pace dell’UNIFIL che svolgono la loro missione in Libano in conformità con l’attuale mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, esprime sostegno e auspica un rapido recupero dei feriti“. E’ quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri russo secondo quanto riporta la Tass.

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