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Gerusalemme. L’occupazione israeliana si accanisce anche contro le librerie palestinesi

Raid della polizia israeliana nella celebre libreria di Gerusalemme Est, Educational Bookshop, in via Salah Edin, dove ha arrestato due dei proprietari, Mahmud Muna e suo nipote Ahmad Muna, sostenendo che i libri in vendita, molti dei quali di autori ebrei e israeliani, e le iniziative culturali che propongono rappresentano una “turbativa dell’ordine pubblico”. La Procura ha chiesto un’estensione della detenzione di 8 giorni.

La polizia ha ottenuto un mandato di perquisizione per i negozi dal giudice del tribunale di Gerusalemme Chavi Tucker, e il giudice Gad Arenberg ha approvato un’estensione di un giorno della detenzione di Mahmoud e Ahmad Muna, molto conosciuti per le loro iniziative culturali nella Educational Bookshop alle quali partecipano diplomatici, giornalisti, intellettuali e molti cittadini di Gerusalemme, anche israeliani.

La Educational Bookshop ha tre sedi, due in via Salah Eddin Street e una nel complesso dell’American Colony Hotel. I negozi sono specializzati in libri in arabo e in inglese sul conflitto israelo-palestinese, sul Medio oriente e sulla storia di Gerusalemme. Ieri pomeriggio, gli agenti di polizia israeliani hanno fatto irruzione nei negozi di Salah al-Din Street, hanno perquisito i locali, esaminato i libri per un lungo periodo, confiscato decine di volumi da entrambi i negozi e arrestato Mahmoud e Ahmad Muna.

Hanno usato Google Translate sui libri e poi li prendevano”, ha detto Mourad Muna, fratello di Mahmoud. “Hanno persino trovato un giornale (israeliano) Haaretz con una foto degli ostaggi e hanno chiesto cosa fosse, dicendo che era istigazione. Hanno preso ogni libro con una bandiera palestinese”.

La notizia del raid della polizia all’Educational Bookshop ha destato clamore e incredibilità tra i palestinesi e gli stranieri che vivono e lavorano a Gerusalemme Est.

da Pagineesteri.it

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