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“Ci siamo presentati sotto la Giunta regionale per presentare alla stessa alcune proposte per i cassa integrati, per contrastare gli sfratti, nonché per consegnare le prime 5000 firme di cittadini contro gli aumenti dei biglietti nel trasporto pubblico locale” si legge nel comunicato stampa di ASIA e USB. Dalla riduzione ai finanziamenti diretti e indiretti alle imprese in favore di un 3% del bilancio regionale all’edilizia popolare, alla moratoria contro gli sfratti per morosità dovuta gli effetti della crisi, all’avvio di un piano di lavori integrativi regionali per contrastare le difficoltà economiche dovute alla cassa integrazione e garantire così il reddito con lavori utili alla collettività, alla messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e alla messa in atto di una politica contro le privatizzazioni e contro lo smantellamento del sistema del welfare. Queste alcune delle proposte portate dal presidio, riuniti sotto uno striscione che recitava “Errani caccia la pilla”, espressione tutta bolognese per imporre alla Regione un cambiamento di rotta nella gestione del bilancio e delle politiche al welfare cittadino che vadano a sostegno dei lavoratori che oggi attraversano la crisi in modo sempre più difficoltoso.
“Questo palazzo è un palazzo opaco, che da i soldi solo agli amici degli amici”, dichiara M. Betti, che denuncia a più riprese la mancanza di disponibilità da parte delle Regione, di creare tavoli di discussione con i sindacati di base, a differenza di quanto succede con i sindacati confederali CGIL CISL e UIL ai quali si affianca sempre anche l’UGL.
L’USB e l’ASIA avevano richiesto da diverso tempo di aprire un tavolo di trattativa e relazioni sindacali con la regione, ma la risosta dell’amministrazione è stato un muro.
I manifestanti si sono diretti dentro gli uffici della regione, a questo punto le forze dell’ordine, hanno bloccato con violenza i manifestanti, che tuttavia sono riuscti a superare i cordoni di polizia ed entrare. Solo a questo punto l’amministrazione a dato un incontro con i rappresentanti dell’USB e di ASIA.
È stato consegnato un dossier alla Regione con le proposte del sindacato, riguardanti le questioni legate al welfare, alla casa, e a tutte le questioni legate agli effetti della crisi che ricadono sui lavoratori.
E’ davvero scandaloso dover constatare che nella “Democratica” regione guidata da Errani, i lavoratori e gli inquilini resistenti per avviare un tavolo di trattativa devono dover subire la violenza della polizia. L’ottusita della giunta nell’aprire una fase nuova che risponda alle reali esigenze popolari rispetto alla crisi che sta investendo la regione emilia romagna è la cartina di tornasole della fine di quel modello emiliano decantato dagli stessi amministratori di centro-sinistra.
redazione di Contropiano-Bologna
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