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Milano. Il Comune ricorre all’esclusione. Marchionne docet?

”Abbiamo appreso con disappunto e stupore, grazie ad una comunicazione inviataci tramite lettera privata, la decisione dell’amministrazione comunale e dell’Assessore alla casa Castellano di escludere il sindacato Asia-Usb. “dai tavoli di contrattazione e dalla partecipazione alla commissione”.E’ quanto denuncia il sindacato di base degli inquilini e dei senza casa da tempo impegnato in un braccio di ferro sull’emergenza abitativa nella metropoli milanese.
In Una nota l’Asia/Usb ricostruisce la dinamica degli eventi che ha portato all’esclusione del tavolo di tratttativa sul problema della casa a Milano.

“Questi i fatti: il 5 aprile abbiamo risposto allo sgombero di 4 famiglie con 11 minori presentandoci negli uffici (vuoti!) di un assessorato che prometteva una città attenta ai bisogni degli abitanti, mentre di fatto chiama delinquenti e lascia senza casa i propri cittadini, senza nemmeno una proposta “d’appoggio” per alleviare l’emergenza abitativa.
Questa iniziativa ha costretto l’amministrazione ad affrontare il problema e mettere in campo l’accompagnamento tramite i servizi sociali e ha fatto capire all’Assessore che esiste ancora il sindacato di lotta, non disposto alla concertazione, all’accordo silenzioso e nel retroscena, lontano dalle orecchie dei cittadini e dagli occhi delle telecamere.
E’ rimasta talmente colpita che ha pensato bene di far arrivare la “scomunica” con una lettera privata, cercando di sottrarsi ad un confronto pubblico e per giunta giustificandola sulla base del fatto che questo sindacato avesse scelto la contrapposizione al posto dell’obbedienza che si suppone essere per l’assessore una virtù.
In poche parole il messaggio è questo: lasciateci fare il nostro lavoro e non interferite! Possiamo sederci ad un tavolo insieme, cosicché tutti credano che ascoltiamo i cittadini, ma se avete qualcosa da dire, fuori!
Ecco la Milano città aperta all’opera nell’allontanare i cittadini dissidenti, la metropoli solidale affrontare l’emergenza abitativa (e la crisi!) con le stesse armi della vecchia amministrazione; la giunta dei diritti nascondere le necessità e i bisogni primari dietro alla retorica razzista del povero = delinquente.
Se i cittadini vengono ascoltati solo e soltanto finché non escono dalle linee tracciate dai tecnici, dove è la democrazia partecipata, la cooperazione? Chi decide per i nostri territori? Se l’atteggiamento nei confronti dei sindacati non concertativi è quello di sbattergli la porta in faccia, dov’è la città della partecipazione? Se la giunta Pisapia, votata con una grande mobilitazione, ha questo tipo di reazione nei confronti di chi prende parola e pratica una rete di solidarietà attiva nell’aiutare chi ha bisogno, dov’è la Milano solidale, la Milano città aperta?
Riteniamo che questi comportamenti vadano contro le più elementari norme di democrazia sindacale, in quanto non crediamo sia possibile scegliere gli interlocutori in base alla condivisione o meno delle iniziative politiche che questi effettuano. La relazione tra il sindacato e l’amministrazione non prevede, quantomeno in democrazia, che non si possa essere in disaccordo con le decisioni e le azioni dell’amministrazione e che non ci si possa contrapporre ad esse, piacciano o meno le modalità.
Nel caso in cui queste considerazioni politiche non bastassero vorremmo ricordare inoltre all’Amministrazione che As.I.A. – U.S.B. gode del riconoscimento di organizzazione sindacale a maggior rappresentatività in riferimento alla legge 30 luglio 1998, n. 281, ed in quanto tale ha diritto a partecipare ai tavoli e non può essere di sicuro esclusa per una presunta “lesa maestà”.
Di fronte a tutti questi interrogativi, che sorgono spontanei dopo un fatto tanto grave come quello di allontanare un sindacato dai tavoli di discussione solo perché non allineato, sottolineiamo in ultimo il pericolo di assumersi una responsabilità di questo tipo mentre nel dibattito pubblico del paese (ci riferiamo a ciò che accade intorno all’art.18) è sotto gli occhi di tutti il tentativo di garantirsi la possibilità di precludere i sindacati “scomodi” dalle discussioni politiche.
La giunta quindi si appresta a festeggiare il Primo Maggio escludendo chi non è disposto alla concertazione, e a pochi giorni dalle celebrazioni per la Liberazione, è triste notare che ci si dimentichi che in Italia già qualcuno, oramai più di 60 anni fa, ebbe l’idea di scegliersi i sindacati con cui “contrattare”: la storia non gli hadato certo ragione.
L’Asia/Usb di Milano ha convocato per oggi, mercoledì 2 Maggio, una conferenza stampa alle ore 14.00 in via Larga 12, prima della partecipazione al tavolo di trattativa da cui l’amministrazione vorrebbe escluderla..

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