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Bracciante ucciso a Foggia, Sumahoro: “colpa della campagna d’odio”

“La morte in Puglia del bracciante Mamoudou Sare,  che stando alle prime notizie e aspettando chiarimenti da parte degli organi di competenti, sarebbe stato ucciso per dei meloni, è espressione di quanto valga oggi la vita di un essere umano a causa della campagna di disumanizzazione, razzismo e odio in atto nei confronti dei migranti in generale”, è il primo commento di Aboubakar Soumahoro, dell’Esecutivo nazionale USB.
“Prima i braccianti vengono schiavizzati – denuncia il sindacalista – e quando si infortunano o muoiono, raramente se ne viene a conoscenza perché c’è omertà generalizzata. Chiediamo verità e giustizia per l’uccisione di Mamoudou; questo chiedono parenti ed amici. Ad oggi siamo ancora in attesa di luce e verità per Zaccaria, Paola, Mohamed, tutti braccianti che hanno perso la vita nei mesi scorsi”.
“Adesso coloro che hanno fomentato l’odio contro il diverso per guadagnare in termini politici ed elettorali possono mettersi l’anima in pace. Perché la società che uscirà da questa campagna di disumanizzazione non risparmierà nessuno. Compreso i suoi fautori di oggi”, conclude Soumahoro.  

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