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Malapolizia. La madre di Marcello Lonzi denuncia tre medici

 

Riaprire l’inchiesta sulla morte di Marcello Lonzi, il ragazzo deceduto in una cella del carcere livornese delle Sughere l’11 luglio 2003. A chiederlo é la madre della vittima, la signora Maria Ciuffi, che ha sporto querela ai carabinieri di Pisa, città in cui risiede, contro due medici del penitenziario di Livorno e contro il medico legale che eseguì l’autopsia all’epoca accusandoli di non avere ”svolto bene il loro dovere” e chiedendo la riapertura delle indagini sulla morte del giovane.

Secondo l’inchiesta finora eseguita, a uccidere il ragazzo sarebbe stato un malore, un infarto, mentre la donna continua a denunciare che il figlio è morto in conseguenza di un pestaggio subito all’interno della sua cella. 
Alla querela contro l’anatomopatologo e i medici in servizio all’epoca dei fatti presso l’infermeria del carcere livornese, Maria Ciuffi, assistita dall’avvocato Erminia Donnarumma, ha allegato ampi stralci della relazione medico legale eseguita dal consulente nominato dalla procura livornese, quando fu riesumata la salma del giovane detenuto per effettuare una nuova autopsia, nella quale si evidenziavano fratture a ben 8 costole. Nonché ”l’infossamento corticale dell’osso di ben due millimetri in corrispondenza di una ferita lacero contusa all’arcata sopracciliare diLonzi non compatibile con una morte naturale”.

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