Perquisizione questa mattina a Livorno alla ex mutua occupata di via Ernesto Rossi. Polizia e Carabinieri in assetto antisommossa sono arrivati a bordo di diverse camionette ed hanno bloccato completamente la strada di accesso all’edificio.
All’interno della ex mutua occupata vivono da un anno circa una decina di famiglie che erano rimaste senza casa: nel palazzo è stato nel frattempo allestito un centro di riuso e riciclo, un ostello e anche un consultorio gratuito.
La perquisizione è durata a lungo e al termine ha portato alla denuncia per occupazione di 16 persone, 4 occupanti di casa e 12 militanti della Ex caserma, rei di aver aiutato le famiglie ad entrare all’interno della ex mutua da tempo abbandonato.
La Digos ha informato che passerà il materiale fotografico e la documentazione sequestrata alla Procura, cioè al Pm Masini che le realtà antagoniste di Livorno definiscono “nemico giurato dei movimenti di lotta”.
Di seguito il comunicato emesso dall’Ex Caserma Occupata:
Da stamani presso l’edificio occupato in via Ernesto Rossi, l’ex mutua di cui l’Asl sarebbe proprietaria, sono in corso perquisizioni a tappeto, sia nelle abitazione che nei luoghi, sempre interni alla struttura, in cui sono organizzati i progetti sul reddito, come l’ostello ed il centro di riciclo e riuso.
La perquisizione è stata accompagnata da uno spiegamento inspiegabile di forze dell’ordine, tale da lasciare intendere la volontà di procedere verso uno sgombero dell’edificio. Oltre ad i progetti sul reddito la struttura da asilo ad almeno 14 famiglie per un totale di circa 50 persone.
Le ragioni delle prepotenze sono sicuramente politiche ed è facile supporre quale volontà si nasconda dietro l’intervento delle forze dell’ordine e militari. Il Partito Democratico livornese, realtà politica che ormai fatica nel coprire alla città le proprie mille insufficienze e malefatte, ha deciso di favorire un intervento mirato a colpire l’ Ex Caserma, dato che questa negli ultimi due anni si è proposta alla città come autentica forza di opposizione.
Chi siano i mandanti è chiaro, poiché sta scritto negli ultimi due anni di politica cittadina chi siano i nemici.
Un Pd indebolito e spaventato che reagisce in maniera isterica e prepotente. Il centro di riciclo e riuso è stato un argomento molto discusso. Furono aperte anche delle trattative con le istituzioni, redatti dei progetti credibili presentati all’assessorato all’ambiente.
Come sia meschina la politica di chi ci governa emerse però a trattativa in corso, quando venimmo sottoposti a ricatto dallo stesso assessore Gulì, che ci intimò di abbandonare una politica di opposizione, di sanare le ferite aperte magari durante l’estate con iniziative come la contestazione a Bruno Picchi, personaggio di dubbio spessore morale e per questo soggetto da parte del primo partito cittadino ad una difesa ad oltranza, tesa ad occultare le porcate realizzate nel corso degli ultimi mandati amministrativi dallo stesso.
Evidentemente il destino di 14 famiglie interessa meno di una disputa capricciosa. Ricordiamo come prima dell’occupazione della mensa sia stato organizzato un dibattito sul tema del reddito che vide la partecipazione di numerose forze politiche, con risultati soddisfacenti e convergenza di vedute.
Ebbene questo è il momento di fare quadrato nel tentativo di isolare politicamente quei criminali che con il loro lavoro a perdere, in tutti questi anni, hanno causato la degradazione economica, sociale e politica del nostro territorio. Invitiamo tutta la città a partecipare al percorso di resistenza che da questa mattina ha impegnato decine di persone presso la struttura di via Ernesto Rossi.
L’appuntamento è per un presidio ad oltranza presso via ernesto rossi, angolo via fagioli, da ora fino a che le forze dell’ordine non avranno abbandonato la struttura lasciando a vita pacifica gli occupanti. Noi resisteremo finchè non sarà pensata una soluzione alternativa, sia per le famiglie che per il centro di riciclo e riuso.
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