Menu

Walter Rossi. Antifascisti in piazza per ricordarlo

Trentacinque anni fa, il 30 settembre del 1977, veniva assassinato dai fascisti, con copertura della polizia, il compagno Walter Rossi, militante comunista di Roma.
Un fatto che non possiamo e che non vogliamo dimenticare! Così come non vogliamo dimenticare tutti gli altri compagni uccisi dai fascisti nella nostra città, da Valerio Verbano ad Auro Bruni, da Roberto Scialabba a Ciro Principessa e Ivo Zini.

Qualcuno tenta di giustificare queste morti come l’inevitabile prodotto di quelli che definiscono gli “anni di piombo”, cercando di riscrivere la storia del nostro paese e della nostra città dandone una visione distorta, mistificatoria e opportunistica. Primo fra tutti il sindaco Alemanno, che proprio con l’assassinio di Walter Rossi tenta di giocare ad un macabro rituale “istituzionale” tentando una sua presenza diretta negli anni passati – non riuscendoci – ed ora con quella indiretta come quest’anno con l’Assessore Gasperini. Seguito dalla sua camerata Renata Polverini che ha tentato più volte,  giustamente rifiutata dalla piazza, di partecipare alle iniziative del 25 aprile. Sia il ricordo di Walter Rossi che quello della Resistenza devono avere necessariamente una pregiudiziale antifascista e deve continuare ad essere inaccettabile la presenza di qualunque esponente dell’attuale maggioranza capitolina e di quella della Pisana, su questo è assolutamente insopportabile qualunque “mediazione” da qualunque parte provenga.

Proprio da quando sono al potere a Roma e nel Lazio gli eredi post-moderni della Repubblica di Salò, i fascisti “militanti” si sentono sempre più al sicuro e legittimati. Gli atti fascisti e le aggressioni squadriste si sono moltiplicate, come quella di Casalbertone di marzo scorso o quella al Parco di Aguzzano di qualche giorno fa, solo per citare le più recenti, per finire con le orride iniziativa ad Affile (RM), prima con la posa di un busto dedicato a Giorgio Almirante e poi con la costruzione del “sacrario” al gerarca fascista Rodolfo Graziani.

Ma le azione dei fascisti in doppiopetto non si limitano solo ad una legittimazione e ad una copertura politica dello squadrismo di strada.
Alemanno e la Polverini hanno dimostrato in questi anni di loro governo di ricordarsi, questo gli va certo riconosciuto, dei loro camerati che li hanno portati al potere. Ed e così che alla Regione Lazio compaiono personalità assai attive nella destra neofascista, così come in Campidoglio dove la giunta oltre a nominare degli squadristi alla direzione delle aziende municipali (Eur S.p.A, ATAC, AMA) e a dirigere il Gabinetto del Sindaco, fanno “regali” a Casa Pound come l’acquisizione del palazzo in Via Napoleone III, o l’assegnazione di tre ettari di parco e di due casali all’interno del Parco della Marcigliana.

Questo quadro dipinge esattamente un piano organico fascista, che agisce in perfetta sinergia tra tutte le componenti della destra, in un sistema di regime dove ognuno svolge esattamente il proprio ruolo, mettendo in mano la nostra città agli squadristi da strada così come ad un potere politico locale “riconoscente” che opera in favore e in perfetta sintonia con quello economico e finanziario, anche transazionale.

Ricordare Walter Rossi, quindi, significa oggi opporsi in modo politico e sociale alla destra “di panza e di governo”, nella stessa identica misura di come dobbiamo contrastare in modo militante i rigurgiti dei fascisti che cercano di spadroneggiare indisturbati nella nostra città.

Con Walter, e tutti i compagni uccisi dai fascisti, nella testa e nel cuore.

Rete dei Comunisti – Roma

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *