Ieri a Mineo (Catania) è esplosa per l’ennesima volta un’altra protesta dei richiedenti asilo che hanno bloccato la statale Catania – Gela. Quasi tutti i commenti denunciano la situazione insostenibile degli abitanti di Mineo – dove è situato il Cara, cosidetto cenrto di accoglienza per i rifugiati – e non pochi auspicano il potenziamento delle forze dell’ordine per fare rispettare le leggi e garantire la sicurezza. La Rete antirazzista di Catania denuncia come la situazione al Cara di Mineo , come denunciamo soprattutto dall’inizio dell’anno, sta diventando incandescente. Non era prevedibile che, raddoppiando le presenze di richiedenti nel Cara e dimezzando gli esami delle richieste d’asilo, quindi quadruplicando i tempi (già lunghi e fuorilegge negli anni scorsi), i migranti non trovassero altro mezzo che quello di ricorrere alla protesta collettiva per fare rispettare i propri diritti? A Mineo e nel calatino c’è chi ha fatto la sua fortuna, anche elettorale, con il mega business del Cara; in fondo più si parcheggiano a tempo indeterminato migliaia di persone (che hanno urgenza di ricongiungersi con i familiari e costruirsi un futuro), più gli introiti aumentano. Da mesi si stanno volutamente esasperando le condizioni di vivibilità dei richiedenti asilo, nonostante a Mineo tante attività commerciali siano rifiorite grazie a loro e, come al solito, l’unica proposta è quella di garantire la sicurezza dei menenini minacciata dai “pericolosi” richiedenti asilo (persone che fuggono da guerre e persecuzione e non hanno commesso alcun reato). Dopo le 2 stragi di migranti al largo di Lampedusa si può proseguire con questa ipocrisia? “Lunedi abbiamo manifestato ad Agrigento” scrive la Rete Antirazzista “contestando la ridicola passerella dei ministri che celebravano i funerali dei migranti, impedendo di parteciparvi ai 157 superstiti, segregati a Lampedusa; invitato, invece, l’ambasciatore del governo eritreo, carnefice del suo popolo”.
Decenni di vergognose leggi razziali hanno dipinto i migranti, reali vittime delle ingiustizie planetarie, come pericolo pubblico, mentre i reali carnefici , dalle mafie mediterranee, che organizzano i viaggi della morte, ai tanti sfruttatori del lavoro nero ed ai caporali, grazie alle complicità nelle istituzioni, la fanno franca.
Dalla strage dei 6 migranti il 10 agosto scorso nella Plaia di Catania è stata promossa dalle associazioni antirazziste una campagna per il diritto d’asilo europeo e per aprire corridoi umanitari nelle zone di conflitto, proponiamo all’opinione pubblica, e soprattutto ai media, di riflettere di più sulla complessità e drammaticità che sta dietro ad ogni migrante, prima di criminalizzare chi lotta per i propri diritti e di auspicare una maggiore repressione .”Il Cara di Mineo deve essere chiuso! L’esperimento di segregazione dei migranti voluto da Maroni è fallito!No alle galere etniche!” conclude la nota diffusa dalla Rete Antirazzista di Catania.
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