L’osservatorio Weapon Watch è stato informato dai lavoratori portuali che il porto di Genova sarà nuovamente al centro di un importante trasferimento di armi.
Questa volta si tratta della nave «ZIM Virginia», che mentre scriviamo è ancorata in rada davanti a Bogliasco in attesa di entrare in porto. Vi è giunta nelle prime ore di ieri dal Pireo (Grecia), dov’era arrivata il 31 luglio. In precedenza ha toccato due porti turchi, Nemrut (24.7) e Mersin (21.7), e prima ancora i porti israeliani di Haifa (15.7) e Ashdod (11.7).
La nave è una portacontainer con bandiera di Israele, costruita nel 2002, con 4.800 TEU di capacità, armata e gestita dalla compagnia israeliana ZIM Integrated Shipping Services, sulla rotta regolare Israele-Europa Med-Nord America.
È la seconda volta che la nave tocca Genova negli ultimi due mesi, sempre provenendo dal Mediterraneo orientale e diretta ai porti spagnoli. I porti di destinazione finale sono quelli della costa orientale statunitense (Savannah, Norfolk, New York) e canadese (Halifax), gli stessi dove le navi della ben nota compagnia saudita Bahri si riempiono di armamenti da portare in Medio Oriente.
Non sappiamo se a Genova, nel terminal GPT del gruppo Spinelli-Hapag Lloyd a Ponte Etiopia Ovest dove è attesa, la nave imbarcherà o sbarcherà container di armamenti o munizioni. Tuttavia la «ZIM Virginia» è abilitata al trasporto di merci hazardous A (major), vale a dire di esplosivi della Classe IMO 1, quella appunto relativa a bombe, missili ecc.
Tra maggio e giugno 2021 altre due navi gestite da ZIM, «Asiatic Island» e «Asiatic Liberty», sono state boicottate dai lavoratori portuali di Genova, Livorno e Ravenna perché trasportavano carichi di munizioni che Israele avrebbe potuto usare in una delle ennesime operazioni militari contro la popolazione palestinese.
Com’è noto, ZIM è l’armatore ufficiale di Israele e tra i primi dieci operatori globali marittimi. Nata come compagnia di stato, poi privatizzata e caduta in dissesto, nel 2021 è stata quotata alla borsa di New York divenendo di fatto una public company sostenuta dagli investitori istituzionali USA.
Con le sue 139 navi gestite, la compagnia ZIM garantisce il vitale collegamento tra Israele e gli Stati Uniti, vera catena logistica della guerra permanente. Grazie alle stesse navi avvengono anche i passaggi di tecnologie e sistemi militari di cui Israele è produttore-venditore, e che ne hanno fatto un centro degli scambi militari mondiali.
Per quello che riguarda l’Italia e in particolare Genova – dove tra l’altro ha sede l’agenzia marittima di ZIM in Italia –, notiamo che, secondo l’ultima Relazione sulle operazione militari autorizzate (ex legge 185/1990), Israele è divenuto il quinto venditore di armi all’Italia (dopo Canada, USA, UK e Svizzera), con un interscambio che si mantiene in costante parità. Dal 2003, inoltre, è in vigore l’accordo bilaterale di cooperazione militare tra Italia e Israele, che comporta tra l’altro l’uso dei poligoni in Sardegna per i test militari delle forze armate israeliane.
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