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5 ottobre. Il Tar respinge il ricorso contro il divieto della manifestazione. Cresce la spinta ad essere in piazza

Il Tar del Lazio con una sentenza del giudice monocratico – normale in casi di urgenza – ha respinto il ricorso presentato dai promotori contro le motivazioni del divieto alla manifestazione nazionale del 5 ottobre sulla Palestina.

Il Tar sostanzialmente ha fatto sue le argomentazioni del ministero degli Interni e di conseguenza della Questura di Roma.

Esaurito anche questo tentativo per via legale di poter mantenere l’agibilità politica per una manifestazione il 5 ottobre, sul piatto rimangono la volontà di molte persone di scendere comunque in piazza a Roma e le possibilità di arrivare ad una soluzione che eviti contrapposizioni frontali tra manifestanti e polizia nella Capitale.

Saranno due giorni difficili anche perché sono in aumento le persone e le realtà politiche che non intendono piegare la testa ad un divieto di manifestazione le cui ragioni sono prettamente politiche e non legate all’ordine pubblico.

Un paese in cui i parametri su quando e come manifestare vengono imposti da alcune associazioni ebraiche e dai giornali della destra, è un paese messo molto male sul piano delle libertà politiche e democratiche.

Il nuovo questore di Roma Roberto Massucci ha spiegato come per la manifestazione pro Palestina annunciata sabato 5 ottobre “esista un divieto e va fatto rispettare. È in corso un dialogo con i promotori per cercare di trovare tempi diversi e una cornice di legalità alla manifestazione”. Un tavolo tecnico verrà riunito in Questura il giorno precedente alla manifestazione per predisporre le misure di sicurezza, che secondo la Questura saranno “servizi a cerchi concentrici attorno a piazzale Ostiense fin dai caselli autostradali e lungo le direttrici che portano al centro di Roma e diventeranno sempre più stringenti”.

L’appuntamento che continua a circolare in rete e sui social per ora resta quello di sabato 5 ottobre alle ore 14.00 a Porta San Paolo.

Alcune associazioni palestinesi (Comunità Palestinesi, Associazione Palestinesi in Italia, Movimento Studenti Palestinesi) hanno intanto rilanciato la data del 12 ottobre come giornata di mobilitazione nazionale contro il genocidio del popolo palestinese con manifestazioni in tutte le città.

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3 Commenti


  • maria

    iNTOLLERABILE
    E’ molto importante essere in piazza


  • ANNA

    Ma la dittatura esiste solo in Venezuela e nei paesi che non sono servi né degli USA né dei sionisti. Noi siamo un “democrazia” Da vomito


  • Giacomo

    Pian piano la gente capirà che non abbiamo mai vissuto in reali democrazie.
    In tutto l’Occidente esiste solo la “democrazia” del produci, consuma, crepa.

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