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Roma. Già sgomberato il palazzo Inarcassa

Sgombero Inarcassa:

le bugie dell'assessore, la violenza della polizia, la dignità della resistenza

 

Si sono concluse ieri sera intorno alle ore 23 le operazioni di sgombero del palazzo di proprietà Inarcassa in via Silvio D'amico 53, nel quartiere Ostiense, occupato nel pomeriggio dagli sgomberati di Colle Monfortani e dal movimento per il diritto all'abitare in risposta al “piano assistenziale alternativo” approvato dall'amministrazione venerdì scorso, con la decisione di reiterare il bonus casa per chi ancora vive nei CAAT e di sgomberare coloro che occupano per necessità un alloggio popolare, combattendo le cosiddette occupazioni abusive in linea con la delibera n. 50 del commissario prefettizio Tronca e con l’articolo 5 del “Piano casa” nazionale del 2014 targato Pd e Ncd.

Diverse centinaia di persone hanno resistito per ore, assediate dalle forze di polizia dentro e sotto il palazzo, dove nel tardo pomeriggio si è recato l'assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, Paolo Berdini, che ha provato a convincere chi era sul tetto ad andare via in vista di una “riunione d'urgenza del tavolo di lavoro con l'assessore regionale, Fabio Refrigeri, convocata per lunedì pomeriggio alle ore 16 presso la sede della Regione Lazio” con l'obiettivo di individuare una soluzione per le persone coinvolte nell'occupazione in via Silvio D'Amico 53.

Ovviamente alle promesse dell'assessore di una giunta vile e affaccendata esclusivamente nella difesa di beceri interessi personali e nella necessità di non perdere le posizioni di potere conquistate, non ha creduto nessuno. Pertanto il palazzo Inarcassa è stato liberato intorno alle 23 con un intervento violento delle forze di polizia, che ha portato al ferimento di diverse persone, 4 delle quali sono finite al pronto soccorso con le ambulanze riportando trauma cranico e varie lesioni.

Decisione giusta, quella di non credere alle parole di un assessore che ha già mostrato la propria inconsistenza alla prova dei fatti rispetto alla trattativa sul deposito Atac di San Paolo, alla luce della clamorosa smentita arrivata questa mattina dalla regione Lazio che con una nota definisce la notizia della riunione convocata per lunedì priva di alcun fondamento, non essendo l'assessore regionale Fabio Refrigeri stato contattato né dall’assessore Berdini, né da nessun altro esponente del Campidoglio per concordare tale riunione.

Svelato l'ennesimo bluff a targa M5S che conferma la non volontà di occuparsi dei problemi della città, a partire dalla questione abitativa se non nei termini che abbiamo fin qui già conosciuto (assenza di programmazione e gestione dell'emergenza, con un'attenzione particolare ovviamente ai proprietari che devono continuare a essere sostenuti anche con i soldi pubblici), e confermata la posizione di colpevole inerzia della regione Lazio, che dopo aver lanciato il sasso nello stagno dell’emergenza abitativa con la delibera attuativa del 2016 continua ad osservare la situazione senza svolgere la funzione che le compete, non ci resta che prendere atto dell'unica interlocuzione al momento credibile, quella con la questura di Roma, nelle mani della quale il comune e la regione hanno deciso di consegnare la gestione dell'emergenza abitativa.

Dal canto nostro, per fermare gli sfratti e gli sgomberi non possiamo che proseguire la campagna per il diritto all'abitare che andrà avanti a testa alta, nonostante botte e denunce.

 

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1 Commento


  • Daniele

    Raggi = Marino = Alemanno = Porosenko

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