Ieri sera come Potere al Popolo abbiamo partecipato alla manifestazione antifascista promossa da OSA e Cambiare Rotta contro la fiaccolata “per il giorno del ricordo” organizzata da Gioventù Nazionale, organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia.
In serata il sindaco Lepore ha provato a salvarsi in corner alzando la polemica contro Fratelli d’Italia, in particolare contro Bignami che avrebbe fisicamente aperto le porte del Municipio. Il problema è che politicamente le porte di Bologna al neofascismo sono state aperte dall’amministrazione che ogni volta ha un motivo tecnico per concedere spazi e cortei (“è per la campagna elettorale”, “hanno firmato l’autodichiarazione antifascista” e così via) e soprattutto con le politiche antipopolari.
Se si tagliano i fondi all’intervento di strada che dovrebbe gestire le situazioni di disagio, poi non si può piombare in Piazza XX Settembre dicendo che è colpa dell’intervento di strada che non è stato in grado di intervenire e poi anche offendersi se i neofascisti usano la situazione di Piazza XX Settembre per legittimare la loro presenza in città!
La “fiaccolata”, ovviamente, non aveva il segno di “commemorare i morti”, ma di portare alla sede del Comune il lugubre striscione che rivendica Istria e Dalmazia come “terre italiane” rievocando la politica di espansione imperiale fascista (ma va ricordato, in precedenza condivisa dalla classe dirigente monarchica-liberale) che ha portato all’occupazione, all’italianizzazione forzata di quelle terre, alla necessità della Resistenza Jugoslava e poi alla vicenda che il revisionismo italiano ha voluto ricordare come “le foibe”, esagerandone a dismisura la portata, inventando di sana pianta fatti e nomi, pur di poter piangere un ruolo da vittime per i fascisti italiani. Un revisionismo che è stato pienamente adottato dal “centrosinistra” da Violante in poi.
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Sergio Binazzi
questi revisionisti non si ricordano ( fanno finta sicuramente) delle atrocità che i nazifascisti hanno compiuto in Jugoslavia, che hanno dimensioni di gran lunga maggiori al fenomeno delle foibe, e di chi ci è finito nelle foibe.