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Cuba: scandaloso il silenzio complice di Appendino!

Lo scorso maggio come Potere al Popolo insieme ad altre realtà avevamo consegnato una lettera con la richiesta alle istituzioni comunali di prendere posizione ufficiale a sostegno del conferimento del premio Nobel per la Pace alla brigata medica cubana Henry Reeve, che durante la prima ondata della pandemia aveva offerto un importante contributo anche qui a Torino (in particolare all’ospedale da campo alle OGR), e per lo stop immediato al blocco economico contro Cuba (https://poterealpopolo.org/torino-nobel-pace-cuba/).

Non abbiamo ricevuto alcuna risposta all’epoca, e registriamo oggi lo stesso silenzio, nel momento in cui scandalosamente anche il governo italiano, come gli altri Paesi della UE e ovviamente gli Stati Uniti, ha votato contro la mozione presentata al Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU da Cina, Palestina e Azerbaigian, per la cessazione delle sanzioni economiche unilaterali applicate ai danni di alcuni Paesi anche durante la pandemia.

Tra questi naturalmente Cuba, sottoposta da 60 anni all’infame bloqueo imposto dagli Stati Uniti, con gli obiettivo di ostacolarne in ogni modo la costruzione di una società ispirata al socialismo e non al profitto privato.

Durante la pandemia Cuba, in coerenza con la sua storica attività internazionalista, ha inviato 56 brigate mediche in 40 diversi Paesi, con l’obiettivo di mettere a disposizione le sue risorse migliori (il personale medico e la conoscenza sviluppata in questo campo, da sempre considerato priorità fondamentale delle scelte politiche) per sconfiggere il virus.

La stessa cosa sta avvenendo con i vaccini: Cuba sta predisponendo un piano di distribuzione del suo vaccino, prodotto interamente dal settore pubblico, anche a quei paesi che non si possono permettere l’accesso al vaccino sui mercati internazionali.

Il tutto mentre in Italia e in Occidente siamo invece in balia degli appetiti delle multinazionali, a cui gli Stati hanno demandato la gestione di una questione tanto delicata, e la cui sete di profitto si traduce in continue oscillazioni negli approvvigionamenti.

Cuba ci mostra l’urgenza e la possibilità di un modello economico e sociale diverso, ed è forse proprio per questo che spaventa tanto anche il nostro governo, ma anche quelle istituzioni locali che prima beneficiano della solidarietà cubana e poi si rifugiano in un complice silenzio quando viene respinta persino la semplice richiesta di smettere di strangolarne l’economia.

Anche solo un gesto simbolico avrebbe consentito di rompere questo silenzio, come quello della sindaca di Crema, che ha potuto apprezzare il contributo e la serietà dei medici cubani, e ha scritto a Draghi per esprimere la sua contrarietà al voto.

Del resto Appendino e i 5 Stelle ci hanno abituato a questa ipocrisia, quella applicata in generale nei confronti delle istanze delle classi popolari torinesi, completamente disattese, e siamo sicuri non sarà l’ultima occasione!

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