Menu

Catania. Ieri prima manifestazione studentesca dell’anno

Si è svolta ieri mattina a Catania, con concentramento in piazza Roma, la prima manifestazione studentesca del nuovo anno scolastico, manifestazione rinviata la scorsa settimana a causa del forte maltempo.
Le studentesse e gli studenti hanno manifestando contro l’Alternanza Scuola Lavoro, l’edilizia scolastica fatiscente, i tagli all’istruzione, la militarizzazione.
“Siamo il Presente – Vogliamo il Futuro!”, uno degli striscioni.
“Una manifestazione – spiega Luca Bruno dei LPS – anche contro il governo gialloverde. Ma, noi studenti non dimentichiamo come il PD ha massacrato la scuola pubblica statale”. Presenti, in coda al corteo, con un loro striscione, studenti medi e universitari del Fronte della Gioventù Comunista.
Il corteo di è concluso in piazza Teatro Massimo Bellini, sotto la pioggia, con una pubblica assemblea .
Solidarietà alla manifestazione – con presenza al corteo – da parte della Federazione del Sociale USB Catania.

Il comunicato emesso dagli organizzatori:

Ieri qui a Catania si è tenuta la prima manifestazione studentesca dell’anno, portando così studenti e professori in piazza a manifestare il proprio dissenso verso questo sistema scolastico decadente e verso questo governo a cui sembra interessare poco la scuola.

Lo striscione parlava chiaro, “SIAMO IL PRESENTE, VOGLIAMO IL FUTURO!”, proprio perchè noi giovani siamo stanchi di dover subire tutte le barbarie che negli anni la scuola pubblica ha subito.

Siamo scesi contro l’alternanza scuola-lavoro(scuola-

troviamo assurdo ciò dato che non c’è nulla di formativo, ma è solo sfruttamento bello e buono, IL TUTTO PER ABITUARE FIN DA RAGAZZI ALLA PRECARIETÀ!

Altro tema per il quale ci siamo battuti è la situazione delle scuole fatiscenti. Per chi non lo sapesse il 75% delle scuole catanesi non ha le adeguate norme antisismiche e in più durante le ultime due bombe d’acqua molte scuole erano in ginocchio, dall’Archimede che ha visto il suo sotterraneo allagato al Boggio Lera che si è ritrovato un torrente all’interno dell’edificio della sede centrale.

Ma non solo questo, il Gemmellaro da inizio anno non vede la luce(nel vero senso della parola) e il Lazzaro che ha carenza di aule, varie crepe nei muri e un controsoffito pericolante che ora è stato rimosso, come queste scuole tante altre riversano in situazioni ancora più pietose.

Da anni pressiamo le varie istituzioni e solo da poco siamo riusciti ad avere dei contatti, ma non per questo non continueremo a pressare e a chiedere risposte e azioni concrete.

Siamo scesi anche per dimostrare il nostro dissenso verso la sempre più militarizzazione del territorio(Sigonella e MUOS docet) dato che per queste stronzate vengono spesi 100mln di euro al giorno, soldi che potrebbero esser spesi per mettere in reale sicurezza le scuole o in servizi e spese sociali.

Inoltre è assurdo vedere come all’interno delle scuole siano frequenti le forze dell’ordine e i militari anche per spiegare le cose più banali come l’educazione alimentare(che un medico/dottore potrebbe spiegare meglio di un carabiniere).

Questa non è niente meno che propaganda soft militare la quale cerca di instaurare una specie di adulazione nei confronti dell’Arma, e quinsi, leggittimandola all’interno delle scuole dove non serve, dato che bastano i professori ad educare i ragazzi.

Ultimo ma non meno importante punto, è l’operazione “Scuole Sicure”, attuata dal caro ministro degli interni Salvini. Quest’operazione mira a fermare gli “spacciatori di morte” all’interno delle scuole. Ma forse il nostro ministro non sa che lo spaccio non si può fermare dalle scuola ma bensì nelle piazze di spaccio, arrestando i mafiosi e facendo della buona sensibilizzazione, che le “scuole sicure” sono quelle dove non rischiamo che il tetto ci cada in testa, ma probabilmente stando comodi sulle poltrone si vive poco la vita vera e la strada.

#PotereAgliStudenti #BastAlternanza #BastaSfruttamento”

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *