Qualche giorno fa Bandecchi ha pensato bene di comparire su Instagram indossando una maglietta con stampato in bella vista, nientepopodimeno che il motto fascista “Belli come la vita, neri come la morte”.
Non ci stupiamo per nulla di questa nuova uscita del presidente della Ternana: noi è da tempo che denunciamo il fatto che Bandecchi sia un fascista, ex missino, sostenitore del fascista Alemanno quando questi si candidò a sindaco di Roma.
È noto anche che Bandecchi venne cacciato da Livorno quando tentò di acquistare la squadra della città: cosa che gli venne impedita dalla tifoseria antifascista livornese, che il fascista Bandecchi preferiva chiamarlo “Bandux”.
Non capiamo dunque la richiesta di chiarimenti da parte del consigliere Gentiletti di Senso Civico, che è tra coloro che hanno votato in Consiglio comunale per assegnare la cittadinanza onoraria al presidente della Ternana: una vera vergogna per la nostra città, dalle radici fieramente antifasciste.
Cosa c’è da chiarire? A noi appare tutto chiarissimo. Basta leggere qui sotto: quello stampato sulla t-shirt del presidente della Ternana è, semplicemente, il motto delle Brigate Nere, corpo militare fascista della Repubblica Sociale Italiana attivo tra il 1944 e il 1945, brigate che si distinsero per la brutalità e la ferocia che misero in campo nei confronti dei combattenti della Resistenza e di chiunque fosse anche solo sospettato di fornire loro sostegno:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Brigate_nere
Eppure nessuno all’interno del Consiglio Comunale della nostra città ha mai voluto vedere ciò che denunciamo da tempo, come anche il fatto che, stando a quanto pubblicato dal Fatto Quotidiano nel 2015, Bandecchi sia risultato essere tra i finanziatori di una fondazione di cui era presidente Marcello Dell’Utri, il quale (Dell’Utri) precedentemente era stato condannato in via definitiva a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, essendo stato riconosciuto come mediatore tra Cosa Nostra e Berlusconi.
https://www.19luglio1992.com/dalla-fiat-a-campari-quanti…/
Nessuno ha voluto ascoltarci neanche quando ci siamo opposti alla richiesta di Bandecchi della concessione della convenzione con la clinica privata che vorrebbe realizzare, denunciando come tutte le convenzioni rappresentino una truffa ai danni dei cittadini che comporta enormi profitti per gli imprenditori che intendono lucrare sulla salute dei cittadini ed un ulteriore, gigantesco, sperpero di denaro pubblico, dirottato dalla sanità pubblica (ormai in via di totale smantellamento) a quella privata.
È per questo che abbiamo sempre detto NO alle convenzioni con tutte le strutture sanitarie private su tutto il territorio regionale (e nazionale) e SI, invece, a forti investimenti nella sanità pubblica, che vogliamo gratuita e di qualità, cosa che non sarebbe altro che un nostro diritto sancito dalla Costituzione.
Anche su questo, invece, in Consiglio Comunale, il fascista Bandecchi ha trovato solo tappeti rossi davanti a sé.
Una vergogna nella vergogna.
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