L’8 dicembre è stata indetta la “marcia del clima”, che vedrà i movimenti ambientalisti scendere nelle piazze di molti Paesi, per denunciare la necessità di un cambio di politica e di gestione delle risorse e dei territori.
Anche in Italia l’appello lanciato da “Siamo ancora in tempo” sta ricevendo larghe adesioni, tra cui anche Potere al Popolo.
Il continuo e marcato processo di urbanizzazione del territorio che ha reso i nostri terreni sempre più impermeabili, l’industrializzazione per una produzione sempre più crescente di merci (anche inutili e dannose), e i cambiamenti climatici – anch’essi causati dal modo in cui l’ambiente è stato sfruttato e mercificato – stanno provocando danni enormi sulla nostra salute, e sull’ambiente dal quale dipendiamo.
Il rapporto dell’ISPRA relativo al 2017 ci dice che in un solo hanno abbiamo perso 52 km quadrati di suolo naturale o agricolo soprattutto invadendo aree protette e a rischio frane, lungo le coste e i corsi d’acqua. Significa che ogni due ore viene cementificata una superficie pari a quella di piazza Navona! Tutto questo quando i dati dell’IPCC, relativi ai cambiamenti climatici dicono chiaramente che al netto dei cicli naturali, questo sistema di produzione e sviluppo sta accelerando in modo esponenziale il processo di collasso dell’intero pianeta.
Questi sono dati di fatto.
Non è più un problema futuro, che avranno le generazioni che verranno: il conflitto tra la natura e lo “sviluppo” (questo sviluppo) è ora e si manifesta non solo nell’ambiente, ma anche sulla salute, e sulla qualità di vita.
Da troppi, anni in Italia, e nel Veneto in particolare, il territorio è dialla mercè delle forze economiche di mercato, delle rendite immobiliari e finanziarie, da cui traggono profitto gli speculatori, le lobby del cemento, coloro che detengono il potere economico, politico e mediatico e i loro amici, e gli amici degli amici. I progetti strategici, gli accordi di programma e le grandi opere, dove prevale la discrezionalità nelle procedure di approvazione degli interventi e la corruzione e l’evasione delle regole diventa più facile sono gli strumenti privilegiati.
Di seguito il comunicato di Potere al Popolo, che in Veneto sarà in piazza l 8 dicembre contro le grandi opere, la cementificazione e l inquinamento che in Veneto e in tutta la pianura padana ha effetti sempre più devastanti per chi ci vive.
CONTRO VELENI E GRANDI OPERE!
8 dicembre a Padova: in marcia per il clima
Il Veneto sta collassando, e i dati di fatto sono sotto gli occhi di tutti: alluvioni sempre più intense; 300 mila ettari di bosco devastati dalle raffiche di vento; annate di produzione agricola invase da parassiti; falde acquifere e acque inquinate da PFAS, da Cromo e molto altro ancora; una laguna intrisa di idrocarburi e altri inquinanti; valli e pianure soffocate dai pesticidi, cemento e polveri sottili derivanti dai processi industriali e dai camion mezzi vuoti che corrono come pazzi al servizio del ‘just in time’. Per non parlare dei rifiuti che, anziché essere trattati e smaltiti, vengono nascosti sotto le nostre strade.
Il Veneto assomiglia sempre di più ad una colata di cemento, ad un agglomerato di capannoni e centri commerciali che consumano il suolo e rendono questa terra sempre più fragile (e brutta). Una regione piena di cantieri di “grandi opere”, dannose ed imposte, utili soltanto a riempire di soldi pubblici il portafoglio di speculatori ed imprenditori amici di amici dei poteri forti: dal MUOS al TAV, dalla Pedemontana alla Valdastico… quanti edifici pubblici si potrebbero mettere in sicurezza, quante persone in più si potrebbero curare gratuitamente con tutti i miliardi che stiamo regalando a qualche manciata di mafiosi?
La politica regionale è complice e collusa. Da Galan a Zaia non è cambiato nulla, se non che adesso la Lega pretende di essere una forza del “cambiamento”, come se non fosse al potere da 20 anni, tanto a Venezia quanto a Roma! Il governo Lega-5Stelle sta proseguendo lungo la stessa linea di quelli che l’hanno preceduto, fedele alla linea imposta dalla UE e dal grande capitale continentale: quando c’è da scegliere tra il profitto e la giustizia (ambientale e sociale) sanno tutti da che parte stare.
Ma questo non è più un problema futuro, che riguarderà le prossime generazioni: il conflitto tra la natura e lo “sviluppo”, questo modello di sviluppo, è qui ed ora!
L’8 dicembre prossimo sarà una giornata di mobilitazione internazionale. In tutto il mondo ci saranno manifestazioni in difesa dei territori e dell’ambiente dai danni prodotti da un modello di sviluppo folle e disumano. Potere al Popolo! sarà a Torino contro il TAV, a Niscemi contro il MUOS… e in tante altre piazze che richiederanno a gran voce un’inversione di rotta in materia economica e ambientale.
Saremo anche a Padova, alla Marcia Mondiale per il Clima – Padova lanciata dalla rete “Siamo ancora in tempo”.
Saremo in piazza insieme ai Comitati e ai Movimenti ambientalisti della nostra regione, perché non possiamo accettare il MOSE e le grandi navi nella Laguna di Venezia, che stanno distruggendo una città e un ecosistema unici al mondo. Saremo in piazza perché costruire autostrade non farà diminuire in alcun modo il traffico, ma aumenterà solo la folle frenesia della grande distribuzione. Saremo in piazza perché non si può sottostare al ricatto “o salute o lavoro”, come sta succedendo anche alla Miteni di Trissino: non si può “produrre, inquinare e scappare!”, chi ci ha avvelenati ora deve pagare.
Saremo in piazza, infine, perché la giustizia ambientale non è una cosa da “ambientalisti da salotto”, ma è una questione politica che riguarda tutte e tutti noi e che passa per una sola Grande Opera: la messa in sicurezza di scuole, ospedali, strade e infrastrutture; la manutenzione del nostro patrimonio paesaggistico, artistico, naturale ed urbano; una pianificazione che tuteli l’ambiente e chi ci vive!
Cambiamo questo stato di cose. Mettiamoci in marcia!
Potere al Popolo! Veneto
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