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Feste nazionali e test nucleari nella Corea del Nord

 

Festa nazionale oggi in Corea del Nord: si celebra il 68° anniversario della fondazione della Repubblica popolare. Già nelle primissime ore di stamani, l'agenzia KCNA pubblicava i messaggi di felicitazioni giunti a Kim Jong Un dai presidenti di Russia, Bosnia, Iran, Congo, Eritrea, ma ovviamente da nessun capo di stato “democratico”. Contemporaneamente, la KCNA annunciava anche che “Scienziati e tecnici della RDPC hanno effettuato un test per verificare la potenza di una testata nucleare recentemente realizzata nel poligono sperimentale settentrionale. Il Comitato centrale del PLC ha inviato calorose congratulazioni a scienziati e tecnici della base di test nucleari del nord per il successo dell'esperimento”. Secondo la KCNA, il test nucleare ha confermato prestazioni, potenza e standardizzazione della testata nucleare, che potrà “esser prodotta a volontà e di varietà più piccole, più leggere e diversificate di maggiore potenza, anche con l'utilizzo di vari materiali fissili e potrà esser montata sui missili balistici strategici delle unità di artiglieria Hwasong”. Il test nucleare, scrive ancora la KCNA, “dimostra la volontà del Partito e del popolo coreano a essere sempre pronti a reagire alle provocazioni dei nemici e al tempo stesso è parte delle contromisure di risposta alle minacce e alle sanzioni contro la RDPC messe in atto dalle forze ostili guidate dagli USA”. Pyongyang adotterà “ulteriori misure per accrescere la propria forza nucleare in qualità e quantità, per salvaguardare il proprio diritto all'esistenza e a una vera pace contro la crescente minaccia degli Stati Uniti di una guerra nucleare”.

La nuova testata sarebbe la più potente (si parla di circa 10 kilotoni; il Servizio geologico USA avrebbe registrato nell'area del test un terremoto artificiale di magnitudo 5,3) tra quelle finora mai realizzate dalla RDPC e la KCNA assicura che il test “non ha avuto effetti negativi sull'ambiente e non è stata registrata alcuna fuga di materiale radioattivo”. Secondo la Tass, anche nell'area del Primorje (il Territorio Litorale russo, all'estremo oriente della Siberia, l'area immediatamente a ridosso della penisola coreana) non sono state registrate alterazioni radioattive: qui, il livello era oggi di 10-12 mR/h e la norma prevede che rimanga sotto i 30 mR/h. Anche il Ministero per l'ambiente giapponese non ha registrato alterazioni di radioattività. L'ultimo test nucleare nordcoreano, lo scorso gennaio, era stato valutato di una potenza pari a circa 6 kilotoni; i precedenti test erano stati effettuati nel 2006, 2009 e 2013.

Ma oggi in Corea del Nord era soprattutto l'anniversario della proclamazione della Repubblica. A livello popolare, sono stati deposte corone di fiori ai piedi dei monumenti a Kim Il Sung e Kim Jong Il. A livello statale, si è tenuta un'assemblea solenne, in cui ha preso la parola il primo ministro Pak Bong Du, che ha ribadito come “l'Esercito popolare si sia trasformato in un ineguagliabile forza armata rivoluzionaria e la RPDC in una grande potenza militare" che si sta “sviluppando in un potente stato socialista sotto la guida di Kim Jong Un". Da domani, si cominceranno ad attendere le “rivelazioni” dei quotidiani nostrani sulle ennesime fucilazioni a colpi di contraerea contro i partecipanti alla seduta, “addormentatisi” durante il discorso di Pak.

Il test nucleare odierno era stato in realtà annunciato due giorni fa dal Ministero degli esteri nordcoreano in una nota in cui si diceva che Pyongyang raggiungerà un "nuovo progresso nel rafforzamento delle forze nucleari, già in questo storico anno”, apertosi con “il primo test di una bomba all'idrogeno". La nota respingeva anche il documento del Consiglio di Sicurezza ONU – di condanna del lancio di un missile balistico lo scorso 5 settembre – definendolo un "affronto alla dignità, al diritto all'esistenza, alla difesa e alla sovranità della RDPC". Il Ministero degli esteri di Pyongyang contrattaccava, criticando il Consiglio di Sicurezza per "la mancata volontà di ricordare le azioni criminali USA, che conducono manovre militari tese all'aggressione e inviano nella penisola coreana forze nucleari strategiche. Tale posizione del Consiglio di sicurezza ONU, che fa il gioco di Washington, è priva di qualsiasi logica".

Il riferimento nordcoreano era alla decisione USA di dispiegare il sistema antimissilistico THAAD nella Corea del Sud e al dislocamento di bombardieri strategici B-2A (velivolo “transonico” a tecnologia stealth, realizzato in base al progetto “High Altitude Penetrating Bomber”) e quattro bombardieri strategici nucleari B-1B sull'isola di Guam. L'obiettivo perseguito “dagli imperialisti degli Stati Uniti, con l'introduzione di sistemi per la guerra nucleare nella regione Asia-Pacifico”, scriveva un mese fa il Rodong Sinmun “è quello di preparare un attacco nucleare preventivo sulla Corea del Nord”.

 

 

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