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Potere al Popolo! Parla Fred Hampton…

A metà giugno, quando seguivamo costantemente gli sviluppi delle mobilitazioni dopo l’uccisione di George Floyd, che hanno dato nuova linfa al movimento afro-americano, abbiamo tradotto una lettera che alcuni e alcune ex militanti delle Black Panthers Party e del Black Liberation Army avevano scritto ad influenti artisti ed artiste, e personaggi dello spettacolo, afro-americani-e.

I firmatari coglievano la natura epocale di ciò che stava succedendo e l’urgenza di una azione comune:

«Riconosciamo tutti che siamo in un periodo che è uno “spartiacque” tra il fallimento economico e quello governativo, una pandemia e ora un movimento di resistenza per cui le cose che scaturiranno non saranno mai più le stesse. Ciò che facciamo tutti in questo periodo avrà un impatto diretto sui destini, la sopravvivenza e la libertà dei neri e di altri nel mondo che soffrono della stessa oppressione. Nelle favelas sud americane, nelle baraccopoli sud-africane, nei territori palestinesi, o nei ghetti neri dell’America razzista, il capitalismo e la supremazia bianca, hanno tramutato, per I profitti di pochi, il mondo intero in un ghetto. Quindi, dovremmo prestarci attenzione l’un l’altro, perché qui, nel cuore dell’America razzista, siamo tutto ciò che abbiamo, e insieme ai nostri veri alleati, siamo davvero tutto ciò di cui abbiamo bisogno.»

Un giudizio condiviso sostanzialmente da molti, compresa una delle “veterane” del Movimento di Liberazione Nero, come Angela Davis che per anni aveva portato avanti un prezioso lavoro di ricerca ed un’attività politica conseguente, che hanno di fatto preparato il terreno all’emergere di Black Lives Matter alla fine del secondo mandato di Obama.

In una intervista ad Amy Goodman, di Democracy Now, Angela invitava a cogliere il momento e le sue possibilità.

«Questo è un momento straordinario. Non ho mai sperimentato nulla di simile alle condizioni che stiamo vivendo attualmente, la congiuntura creata dalla pandemia di Covid-19 e il riconoscimento del razzismo sistemico che è stato reso visibile in queste condizioni a causa delle morti sproporzionate nelle comunità di Blacks e Latinos. E questo è un momento in cui non so se mi sarei mai aspettata di sperimentare.

Quando sono iniziate le proteste, naturalmente, attorno all’omicidio di George Floyd, Breonna Taylor, Ahmaud Arbery, Tony McDade e molti altri che hanno perso la vita a causa della violenza dello stato razzista e della violenza della polizia, quando sono scoppiate queste proteste, mi sono ricordata qualcosa che ho detto molte volte per incoraggiare gli attivisti, che spesso sentono che il lavoro che svolgono non sta portando a risultati tangibili.

Chiedo spesso loro di considerare la lunghissima traiettoria delle lotte nere. E ciò che è stato più importante è la creazione di eredità, i nuovi campi di lotta che possono essere tramandati alle generazioni più giovani.

Ma ho spesso detto che non si sa mai quando le condizioni possono dar luogo a una congiuntura come quella attuale, che sposta rapidamente la coscienza popolare e ci consente improvvisamente di muoverci nella direzione del cambiamento radicale.

Se uno non coglie l’occasione quando si presenta un momento del genere, non possiamo sfruttare le opportunità di cambiamento. E, naturalmente, questo momento passerà. L’intensità delle attuali dimostrazioni non può essere sostenuta nel tempo, ma dovremo essere pronti a cambiare marcia e affrontare questi problemi in diversi campi, tra cui, ovviamente, quello elettorale”

Parole quasi profetiche, considerando che quel cumulo di contraddizioni non sono assolutamente risolte nonostante il riflusso del movimento…

Nella lunghissima traiettoria delle lotte nere, per riprendere le parole della Davis, l’esperienza storica delle Pantere Nere ha un posto particolare anche nel nuovo immaginario che si sta affermando a livello di massa tra le nuove generazioni di afro-americani e non solo.

Il senso delle parole contenuto in quella lettera e nelle parole della Davis veniva ripreso indirettamente anche da altri che avevano partecipato a quell’esperienza e che, organicamente o meno, guardavano con interesse a ciò che stava avvenendo. Cioè, né più né meno, la più importante mobilitazione – per partecipazione ed estensione – avvenuta negli Stati Uniti dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi, secondo qualificate ricerche effettuate in corso d’opera.

Così si esprimeva D. Levinson, per esempio, una persona – non appartenente alla comunità afro-americana – che aveva collaborato all’esperienza delle Pantere, in una intervista del Roar Magazine:

«Vorrei incoraggiare le persone più giovani, che sono giustamente arrabbiate, a guardare al BPP. Non necessariamente come un modello da replicare o un’organizzazione perfetta, ma come un pezzo di storia che potrebbe avere qualcosa da offrire, un’organizzazione con un programma e una piattaforma, con l’intenzione di trasformare la società attraverso l’organizzazione e le azioni concrete. Vorrei anche incoraggiare le persone la necessità oggi di un fronte unito contro il fascismo. Non penso che il rischio di precipitare nel baratro del fascismo sia mai stato così vicino come oggi in questo paese, sotto l’amministrazione Trump.»

Kent Ford, ex membro delle BPP della sezione di Portland – uno degli epicentri delle scorse mobilitazioni per continuità ed intensità a livello nazionale – partecipando attivamente, quasi ottantenne, alle proteste, coglieva limiti e possibilità delle mobilitazioni con il taglio radicale ed allo stesso tempo pragmatico che ha caratterizzato la storia delle Pantere, di cui tratteggiava i caratteri della militanza:

«Non possiamo farci fregare accontentarci di qualche riforma irrilevante. Abbiamo l’opportunità di pensare in grande: limitare i fondi per la polizia, porre fine al problema della mancanza di alloggi, rivendicare un lavoro per tutti.

In questo momento stiamo vedendo lo spirito nelle strade di tutti gli Stati Uniti, anche nelle piccole città. Qui in Oregon, ci sono proteste in città che di solito non vedono mobilitazioni, luoghi come Klamath Falls. Questa è la vera coalizione arcobaleno di cui parlava Fred Hampton negli anni ’60 prima che la polizia lo crivellasse di pallottole insieme a Mark Clark.»

Glenn Ford, ex membro delle Pantere ed animatore di Black Agenda Report proprio nella sezione di Chicago di cui Hampton era il leader, così descriveva la situazione createsi dopo la vittoria della contro-rivoluzione con la sconfitta delle Panthers:

«Negli ultimi 50 anni, dai tempi delle Black Panthers, non ci sono stati sostanziali cambiamenti negli equilibri di potere in questo paese. Abbiamo solo un gran numero di neri tra i democratici che collaborano alla incarcerazione di massa degli afroamericani, sviluppatasi e impostasi dopo le ribellioni degli anni Sessanta, incluse quelle delle Black Panthers. 

Il modo in cui il regime ha risposto a queste rivolte è stato appunto quello di disporre delle incarcerazioni di massa di neri, che ha portato, dagli anni Settanta, ad un incremento della popolazione carceraria da 200mila alle attuali 2,3 milioni di persone. È la drammatica misura dell’espansione del regime.

Lo scopo era duplice: in primo luogo criminalizzare la popolazione nera nella sua totalità, in modo da poter facilmente imporre un ipotetico “Stato di Polizia” sulle comunità nere. Era poi una misura controrivoluzionaria da scagliare contro gli attivisti e i militanti per neutralizzarli in poco tempo. 

Ci sono delle assonanze significative tra quello che negli anni Sessanta diventò un grande movimento popolare e quanto sta accadendo oggi. Molte delle persone scese in strada hanno invocato a gran voce il controllo comunitario sulle forze di polizia, che era una delle principali rivendicazioni delle Black Panthers.»

E proprio ispirato alle vicende biografiche di Fred Hampton è uscito recentemente in Italia un film Judas and The Black Messiah, di Shaka King, che abbiamo recensito mettendone in evidenza i pregi ed i difetti con cui è stata rappresentata l’esperienza delle Pantere Nere.

È chiaro dalle citazioni che abbiamo qui riportato e dal significato della pellicola e dal suo enorme successo a livello di massa negli stati Uniti, che il filo rosso dell’esperienza rivoluzionaria negli USA non è stato spezzato, così come non sono state risolte le contraddizioni strutturali di quel modello di sviluppo.

Ci eravamo ripromessi di tradurre due dei discorsi del giovane leader delle Pantere di Chicago reperibili in rete, da cui gli autori sembrano avere abbondantemente attinto, ma le cui estrapolazioni così come usate nei discorsi e nei dialoghi non danno l’organicità che possedevano originariamente.

Non si tratta solo di una operazione filologica, ma di pedagogia politica, che restituisca in pieno le capacità oratorie e la pregnanza dei concetti espressi, nonché l’approccio complessivo delle Pantere: la loro natura internazionalista, classista ed il modo pratico in cui affrontavano la situazione del loro blocco sociale di riferimento.

Questo è il primo discorso, tenuto alla Chiesa di Olivet nel 1969.

Buona lettura.

***

Il Potere è del popolo!

Il potere è ovunque esista il Popolo. È il potere popolare.

Permettetemi di darvi un esempio di insegnamento alle persone. Fondamentalmente, il modo in cui apprendono è l’osservazione e la partecipazione. Sapete che molti di noi vanno in giro e scherzano su noi e credono che le masse abbiano un dottorato di ricerca, ma non è vero. E anche se lo facessero, non farebbe alcuna differenza.

Perché con alcune cose, devi imparare vedendole o partecipandole. E sapete voi stessi che ci sono persone che camminano nella vostra comunità oggi che hanno tutti i tipi di diplomi e che dovrebbero essere a questo incontro ma non sono qui. Giusto? Perché puoi avere più lauree di uno scienziato (letteralmente “più gradi di un termometro”, many degrees as a thermometer, NdT). Se non hai alcuna pratica, non puoi attraversare la strada e masticare gomme allo stesso tempo.

Lasciate che vi racconti come ha affrontato la questione Huey P. Newton, il leader, l’organizzatore, il fondatore, l’uomo principale del Black Panther Party.

La comunità ha avuto un problema là fuori in California. C’era un incrocio, un incrocio a quattro vie; molte persone venivano uccise, macchine che li investivano, e così la gente è scesa e ha rivolto le proprie lamentele al governo. L’hai già fatto. So che voi nella comunità lo avete fatto. E sono tornati indietro e i maiali hanno detto “No! Niente da fare“. Oh, di solito non dicono che non puoi averlo. Adesso sono diventati un po’ più accomodanti. Ecco cosa ti daranno quegli scienziati. Ti dicono “Ok, ce ne occuperemo. Perché non torni alla prossima riunione e non perdi un po’ di tempo?

E ti fanno iniziare un viaggio nella fuffa, ed entri in un ciclo di follia, e torni ancora e poi ancora, di nuovo ed un’altra volta, e torni così tante volte che impazzisci.

Quindi vi dicono, dicono: “Okay negri, cosa volete?“. Salti in piedi e dici: “Beh, è ​​passato così tanto tempo, non sappiamo più cosa vogliamo“, e poi esci dall’incontro e te ne sei andato e loro dicono: “Bene, voi negri avete avuto la vostra occasione, non è vero?

Lascia che ti dica cosa ha fatto Huey P. Newton.

Huey Newton andò a prendere Bobby Seale, il presidente del Black Panther Party a livello nazionale. Bobby Seale ha preso il suo 9mm. Huey P. Newton ha preso il suo fucile, ha ricevuto dei segnali di stop e ha preso un martello. È andato all’incrocio, ha dato il suo fucile a Bobby e Bobby ha avuto il suo 9mm. Disse: “Tieni questo fucile. Se qualcuno ci da fastidio, fagli saltare il cervello“. Ha messo quei segnali di stop.

Non ci furono più incidenti stradali, niente più problemi.

Adesso avevano un’altra situazione. Non va bene, vedi, perché sono due persone che hanno a che fare con un problema. Huey Newton e Bobby Seale, non importa quanto possano essere tosti, non possono affrontare il problema. Ma lascia che ti spieghi chi sono i veri eroi.

La volta successiva, c’era una situazione simile, un altro incrocio a quattro vie. Huey è andato a prendere Bobby, è andato a prendere il suo 9mm, ha preso il suo fucile, ha preso il suo martello e ha portato più segnali di stop. Ha messo quei segnali di stop, ha dato il fucile a Bobby, ha detto a Bobby “Se qualcuno ci da fastidio mentre mettiamo questi segnali di stop, proteggi le persone e fagli saltare il cervello“.

Cosa hanno fatto le persone? Lo hanno osservato di nuovo. Hanno partecipato. La volta successiva avevano un altro incrocio a quattro vie con gli stessi problemi, hanno avuto incidenti e morti.

Questa volta, le persone della comunità sono andate a prendere i fucili, i martelli, ed i segnali di stop.

Ora, lascia che ti mostri come avresti provato a farlo al Black Panther Party qui. Siamo appena tornati dal lato sud. Siamo andati là fuori. Siamo andati là fuori e abbiamo avuto modo di discutere con i maiali o i maiali hanno avuto modo di discutere – ed uno di loro ha detto: “Beh, presidente Fred, dicono che sei uno tosto, perché non vai a sparare ad alcuni di quei poliziotti? Parli sempre delle tue pistole, perché non vai a sparare ad alcuni di loro?

E ho detto: “hai appena infranto una regola. In effetti, anche se indossi un’uniforme, per me non fa alcuna differenza. Perché non mi interessa se indossi nove divise e 100 distintivi. Quando esci dal regno della legalità e entri nel regno dell’illegalità, allora sento che dovresti essere arrestato “.

E gli ho detto: “Essendo quella che chiamano la legge per indurre un reato, hai cercato di farmi fare qualcosa di sbagliato, mi hai incoraggiato, hai cercato di incitarmi a sparare a un maiale. E non è bello, fratello, conosci la legge, vero?

L’ho detto a quel maiale, gli ho detto “Hai una pistola, maiale?” Gli ho detto: “Devi mettere le mani contro il muro. Faremo quello che chiamano arresto da parte dei cittadini (citizens arrest)”. Questo stupido non sa cosa sia. Dissi: “Ora stai calmo quanto puoi, e non fare movimenti affrettati, perché non vogliamo colpirti“.

E gli ho detto come ci lui ci ha sempre detto, gli ho detto: “Beh, sono qui per proteggerti. Non preoccuparti di niente, sono qui per il tuo beneficio“.

Così ho mandato un altro fratello a chiamare i maiali dicendogli che era in corso un arresto da parte dei cittadini cittadino. Ha chiamato i maiali. Arrivano i maiali con carabine e fucili, che camminano là fuori. Sono usciti lì a parlare di come avrebbero arrestato il presidente Fred. E ho detto: “Non fatte sciocchezze. Questo è l’uomo che devi arrestare. È quello che ha infranto la legge“.

E cosa hanno fatto? Strabuzzavano gli occhi e non riuscivano a sopportarlo. Sai cosa hanno fatto? Erano così arrabbiati, erano così incazzati che mi hanno detto di andarmene.

E cosa è successo? Tutte quelle persone erano là fuori sulla 63esima strada. Cosa hanno fatto? Erano lì intorno a ridere e parlare con me mentre facevo l’arresto. Mi hanno guardato mentre mi facevo rispettare e mi hanno sentito mentre ero lì che gli e ne dicevo quattro.

Quindi la prossima volta che il maiale verrà sulla 63esima strada, per quello che il nostro ministro della Difesa chiama osservazione e partecipazione, quel maiale potrebbe essere arrestato da chiunque!

Allora cosa abbiamo fatto? Eravamo là fuori ad istruire le persone. Come li abbiamo educati? Fondamentalmente, il modo in cui le persone apprendono, attraverso l’osservazione e la partecipazione. Ed è quello che stavamo cercando di fare. Questo è quello che dobbiamo fare qui in questa comunità. E molte persone non capiscono, ma ci sono tre cose fondamentali che devi fare ogni volta che intendi fare una rivoluzione di successo.

Molte persone confondono la parola rivoluzione e pensano che rivoluzione sia una parolaccia. La rivoluzione non è altro che avere una piaga sul corpo e poi ci metti qualcosa su quella piaga per curare quell’infezione. E ti sto dicendo che in questo momento stavi vivendo in una società contagiosa. Ti sto dicendo che vivevo in una società malata. E chiunque approvi l’integrazione in questa società malata prima che venga ripulita è un uomo che commette un crimine contro il popolo.

Se passi davanti a una stanza d’ospedale e vedi un cartello che dice “Contaminato” e poi provi a condurre le persone in quella stanza, o quelle persone sono molto stupide, mi capisci, perché se non lo fossero, te lo direbbero che sei un leader ingiusto e ingiusto che non ha in mente gli interessi di chi ti segue. E quello che dicevano è semplicemente che i leader devono diventare, dobbiamo iniziare a renderli responsabili di ciò che fanno. Stanno andando in giro a parlare come se rivolgessero allo Zio Tom, dicendo che apriranno un centro culturale e gli insegneremo cos’è “essere neri”.

E questo negro è più consapevole di me e te, Malcolm, Martin Luther King e tutti gli altri messi insieme. Giusto. Sono quelli che sono più consapevoli. Sono molto consapevoli, perché sono quelli che apriranno il centro. Ti diranno da dove provengono le tue origini africane, luoghi di cui non puoi nemmeno pronunciare i nomi. È così. Ti parleranno di Chaka, il capo dei combattenti per la libertà Bantu, e di Jomo Kenyatta, quei bingo-bongo (dingo-dinga, NdT). Ti diranno tutto. Loro sanno tutto. Ma il punto è che fanno quello che stanno facendo perché è vantaggioso e redditizio per loro.

Vedete, le persone vengono coinvolte in molte cose per loro redditizie e dobbiamo renderle meno redditizie per loro. Dobbiamo renderlo meno vantaggioso. Sto dicendo che qualsiasi programma introdotto nella nostra comunità dovrebbe essere analizzato dalle persone di quella comunità. Dovrebbe essere analizzato per vedere se soddisfa i bisogni rilevanti di quella comunità. Non abbiamo bisogno che nessun negro entri nella nostra comunità per avere società e aprire affari per i negri. Ci sono troppi negri nella nostra comunità che non riescono a far uscire i “visi pallidi” (crackers, NdC) dall’attività che apriranno.

Dobbiamo affrontare alcuni fatti. Che le masse sono povere, che le masse appartengono a quella che chiamate la classe inferiore, e quando parlo delle masse, parlo delle masse bianche, parlo delle masse nere e delle masse brune, e anche le masse gialle. Dobbiamo affrontare il fatto che alcune persone dicono che si combatte meglio il fuoco con il fuoco, ma noi diciamo che si spegne meglio il fuoco con l’acqua. Diciamo che non combatti il ​​razzismo con il razzismo. Combatteremo il razzismo con la solidarietà. Diciamo che non combatti il ​​capitalismo con il capitalismo nero; combatti il ​​capitalismo con il socialismo.

Non combatteremo nessun maiale reazionario che corre su e giù per la strada essendo reazionario; ci organizzeremo e ci dedicheremo al potere politico rivoluzionario e insegneremo a noi stessi i bisogni specifici come resistere alla struttura del potere, armarci e combatteremo i maiali reazionari con la RIVOLUZIONE PROLETARIA INTERNAZIONALE. Questo è quello che deve essere. Le persone devono avere il potere: appartiene al popolo.

Dobbiamo capire molto chiaramente che c’è un uomo nella nostra comunità chiamato capitalista. A volte è un nero e volte è bianco. Ma quell’uomo deve essere cacciato dalla nostra comunità, perché chiunque entri nella comunità per trarre profitto dalle persone sfruttandole può essere definito un capitalista. E non ci interessa quanti programmi hanno, quanto lungo sia il loro dashiki. Perché il potere politico non scorre dalla manica di un dashiki; il potere politico scorre dalla canna di una pistola. Scorre dalla canna di una pistola!

Molti di noi che corrono parlando di politica non sanno nemmeno cosa sia la politica. Hai visto qualcosa e lo stiri, lo distorci a tal punto e quasi si protende da solo e diviene in qualcos’altro? Se lo prendi così lontano che sono due cose? È un dato di fatto, alcune cose se le allunghi così tanto, diverranno un’altra cosa. Hai mai cucinato qualcosa così a lungo da trasformarlo in qualcos’altro? Non è vero?

Ecco di cosa si parlava con la politica.

Quella politica non è niente, ma se la allunghi così a lungo da non poter andare oltre, allora sai cosa hai tra le mani? Hai una contraddizione antagonista. E quando porti quella contraddizione al livello più alto e la estendi il più possibile, hai quella che si chiami guerra. La politica è guerra senza spargimento di sangue e la guerra è una politica con spargimento di sangue. Se non lo capisci, puoi essere un democratico, un repubblicano, puoi essere indipendente, puoi essere tutto ciò che vuoi, non sei niente.

Non vogliamo nessuno di quei negri e nessuno di questi fusti e nessun altro, radicali o nessuno che parli di “Sono sul biglietto per l’Indipendenza”. Ciò significa che svendi i repubblicani; Indipendente significa che sei fuori per innesto e venderai al miglior offerente. Capisci?

Vogliamo persone che vogliono partecipare al Partito del Popolo, perché le persone lo gestiranno, che gli piaccia o no. Le persone hanno dimostrato di poterlo gestire. Lo gestiscono in Cina, lo faranno anche qui. Possono chiamarlo come vogliono, possono parlarne. Possono chiamarlo comunismo e pensare che questo spaventerà qualcuno, ma non spaventerà nessuno.

La stessa cosa è successa sulla 37a strada. Sono arrivati ​​alla 37a strada dove si trova il nostro programma di Colazione gratuite per bambini, e hanno iniziato a coinvolgere quelle donne che erano un poco più grandi, intorno ai 58 anni — questo è, sai, io lo chiamo più vecchio perché sono giovane. Non ho 20 anni, giusto, giusto! Ma vedi, li prenderanno e faranno loro il lavaggio del cervello. E non hai visto niente finché non vedi una di quelle bellissime sorelle con i capelli che iniziano a diventare grigi, e non hanno molti denti, e li stavano facendo a pezzi i poliziotti! Li stavano facendo a pezzi! I maiali si avvicinavano a loro e dicevano “Ti piace il comunismo?”

I maiali si avvicinavano a loro e dicevano: “Hai paura del comunismo?” E le suore dicevano: “Non ne ho paura, non ne ho mai sentito parlare”.

Ti piace il socialismo?

Non ne ho paura. Non ne ho mai sentito parlare.”

I maiali, stanno scoppiando a ridere, perché si sono divertiti a vedere queste persone spaventate da queste parole.

Ti piace il capitalismo?

Sì, beh, è ​​quello con cui vivo. Mi piace.”

Ti piace il programma Colazione per bambini, negro?

Si, mi piace.

E i maiali dicono: “Oh-oh”. I maiali dicono: “Bene, il programma Breakfast For Children è un programma socialista. È un programma comunista“.

E le donne dissero: “Beh, ti dico una cosa, ragazzo. Ti conosco da quando eri uno scricciolo. E non so se mi piace il comunismo e io non so se mi piace il socialismo. Ma so che quel programma Colazione per bambini sfama i miei figli, negro. E se metti le mani su quel programma Colazione per bambini, uscirò e ti batterò il culo come un …

Questo è quello che stanno dicendo. È quello che dicono, ed è una cosa bellissima. Ed è questo il programma Breakfast For Children. Molte persone pensano che sia beneficenza, ma cosa fa? Porta le persone da un stadio ad un altro. Qualsiasi programma rivoluzionario è un programma che avanza. La rivoluzione è cambiamento. Tesoro, se continui a cambiare, prima che tu te ne renda conto, infatti, non sapendo nemmeno cosa sia il socialismo, non devi sapere cosa sia, lo stai sostenendo, e partecipi al suo sviluppo, e sostieni il socialismo.

E molte persone ti diranno, beh, le persone non hanno alcuna teoria, hanno bisogno di una teoria. Hanno bisogno di un po’ di teoria anche se non hanno alcuna pratica. E il Black Panther Party ti dice che se un uomo ti dice che è il tipo di uomo che ti fa comprare barrette di cioccolato e mangiare la carta e buttare via le caramelle, e ti farebbe camminare verso est quando dovresti camminare Ovest. È vero. Se ascolti quello che dice il maiale, stai camminando fuori quando il sole splende con l’ombrello sopra la testa. E quando piove uscirai lasciando il tuo ombrello dentro casa. Giusto? Devi metterlo insieme. Sto dicendo che è quello che ti hanno fatto fare.

Ora, cosa facciamo NOI? Diciamo che il programma Breakfast For Children è un programma socialista. Lo Insegna alle persone fondamentalmente con la pratica, abbiamo pensato e lasciato loro praticare quella teoria e prendere le misure di quella teoria. Cos’è più importante? Impari qualcosa proprio come tutti gli altri.

Lasciami provare a spiegartelo.

Dici che questo fratello qui va a scuola 8 anni per fare il meccanico di automobili. E quell’insegnante che era un meccanico di automobili, gli dice: “Beh, negro, devi seguire quello che chiamiamo formazione sul posto di lavoro”. E lui dice: “Dannazione, con tutta questa teoria che ho, devo andare a un corso di formazione sul lavoro? Per cosa?”

Ha detto: “Per la formazione sul posto di lavoro lavora con me. Sono qui da 20 anni. Quando ho iniziato a lavorare, non avevano nemmeno i meccanici auto. Non ho nessuna teoria, ho solo ricevuto un sacco di pratica

Quello che è successo? Una macchina è entrata facendo un sacco di rumori divertenti. Questo fratello qui va a prendere il suo libro. Lui a pagina uno, non è arrivato a pagina 200. Sono seduto qui ad ascoltare la macchina. Dice “Cosa pensi che sia?”

Dico: “Penso che sia il carburatore“.

Dice “No, non vedo da nessuna parte qui sul libro dove si dice che un carburatore non fa rumore del genere.” E lui dice: “Come fai a sapere che è il carburatore?

Ho detto: “Beh, negro, con tutti i suoi titoli di studio, circa 20 anni fa, 19 per l’esattezza, stavo ascoltando lo stesso tipo di rumore. E quello che ho fatto è stato prendere a parte il regolatore di tensione e non era quello. Poi ho smontato l’alternatore e non era quello. Ho smontato le spazzole del generatore e non erano quelle. Ho smontato il generatore e non era quello. Io ha smontato il generatore e non era nemmeno quello. Dopo aver smontato tutto quello finalmente sono arrivato al carburatore e quando sono arrivato al carburatore ho scoperto che era quello che era. E mi sono detto che ‘stupido, la prossima volta senti questo suono, farai meglio a smontare il carburatore prima.

Come ha imparato? Ha imparato attraverso la pratica.

Non mi interessa quanta teoria hai, se non è applicata alcuna pratica, allora quella teoria sembra essere irrilevante. Destra? Qualsiasi teoria tu abbia, mettila in pratica. E quando lo pratichi commetti degli errori. Quando si commette un errore, si corregge quella teoria, e poi verrà corretta la teoria che potrà essere applicata e utilizzata in qualsiasi situazione. Questo è quello che dobbiamo essere in grado di fare.

Ogni volta che parlo in una chiesa cerco sempre di dire qualcosa, sai, su Martin Luther King. Ho molto rispetto per Martin Luther King. Penso che sia stato uno dei più grandi oratori che il paese abbia mai prodotto. E ho ascoltato chiunque parli bene, perché mi piace ascoltare quello. Martin Luther King ha detto che a volte potrebbe sembrare difficile, e potrebbe sembrare arduo qui sul lato Nord.

Forse pensavi che la stanza sarebbe stata gremita di persone e forse pensavi di dover allontanare alcune persone e potresti non avere abbastanza persone qui. Forse alcune delle persone che pensi dovrebbero essere qui non sono qui e pensi che, beh, se non sono qui, allora non sarà così buono come pensavamo avrebbe potuto essere. E forse hai pensato di aver bisogno di più persone qui di quante ne hai qui.

Forse pensi che i maiali saranno in grado di metterti sotto pressione e mettere abbastanza pressione per schiacciare il tuo movimento anche prima che inizi. Ma Martin Luther King ha detto di aver sentito da qualche parte che solo quando è abbastanza buio puoi vedere le stelle. E non siamo preoccupati che sia buio. Ha detto che il braccio dell’universo morale è lungo, ma si piega verso il cielo.

Abbiamo Huey P. Newton in prigione e Eldridge Cleaver sottoterra. E Alprentice Bunchy Carter è stato assassinato; Bobby Hutton e John Huggins sono stati assassinati. E molte persone pensano che il Black Panther Party in un certo senso si stia arrendendo. Ma diciamo questo: che abbiamo preso il tipo di impegno con le persone che quasi nessun altro ha mai preso.

Abbiamo deciso che, sebbene alcuni di noi provengano da quelle che alcuni di voi chiamerebbero famiglie piccolo-borghesi, alcuni di noi potrebbero essere in un certo senso su quella che chiamate la cima della montagna. Potremmo essere integrati nella società lavorando con persone con cui potremmo non avere mai la possibilità di lavorare.

Forse potremmo essere sulla cima della montagna e forse non dovremmo nasconderci quando andiamo a parlare in posti come questo. Forse non dovremmo preoccuparci di casi giudiziari, di andare in prigione e di essere malati. Diciamo che anche se tutti quei lussi esistono sulla cima della montagna, sappiamo che voi e i vostri problemi siete proprio qui nella valle.

Noi del Black Panther Party, grazie alla nostra dedizione e comprensione, siamo andati nella valle sapendo che le persone sono nella valle, sapendo che la nostra situazione è la stessa delle persone nella valle, sapendo che i nostri nemici sono sulla montagna, ai nostri amici sono nella valle, e anche se è bello essere in cima alla montagna, torniamo a valle.

Perché sappiamo che c’è del lavoro da fare nella valle, e quando finiremo con questo lavoro nella valle, allora dobbiamo andare in cima alla montagna. Andremo in cima alla montagna perché c’è un figlio di puttana sulla cima della montagna che interpreta il re, e ci sta prendendo in giro. E dobbiamo salire sulla cima della montagna non con lo scopo di vivere il suo stile di vita e vivere come lui vive.

Dobbiamo salire in cima alla montagna per far capire a questo figlio di puttana, dannazione, che veniamo dalla valle!

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