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Catania. Gli operatori sociali denunciano micidiali conseguenze dei tagli

Sono diventati 23 i giorni di sit-in in Piazza Università per i lavoratori del comparto socio-assistenziale. 23 giorni e 22 notti di protesta permanente senza interruzioni se non per cortei di protesta e momenti di tensione.
La tensione è quasi al massimo per i lavoratori del comparto socio-assistenziale per i quali non basta un solo mandato di pagamento su otto, che porta a 7 le mensilità non pagate.
Per fare il punto sulla vertenza sindacale in corso si sono riuniti ieri in Piazza Università, in una partecipata Conferenza Stampa, i lavoratori e i presidenti delle associazioni e delle cooperative.
A fiancheggiare gli operatori del settore sono intervenuti anche gli assistiti di queste cooperative. Sono così venuti fuori i diversi punti di vista su questa triste e sempre più lunga precaria situazione.
I lavoratori hanno ribadito come la loro insicurezza economica stia gravando sempre più sulle proprie famiglie che ormai hanno dato fondo a tutti i risparmi per poter andare avanti, rendendo instabili anche i rapporti familiari.
I presidenti delle cooperative hanno reso noto le loro difficoltà economiche nel sostenere le spese per le strutture e nel pagare i fornitori.
Hanno evidenziato come i mancati pagamenti stiano provocando un evento a catena di indebitamento anche nei confronti dell’indotto e come ormai anche per loro sia finito il loro margine di esistenza economica.
E infine, ma non per ordine di importanza, hanno fatto sentire la loro voce e la loro preoccupazione per la prima volta pubblicamente gli assistiti di queste strutture. Anziani e disabili che, suscitando momenti di forte emozione, hanno voluto esprimere la loro angoscia e preoccupazione per il futuro. Per loro le strutture che le assistono sono le loro case. La paventata chiusura delle stesse significherebbe per molti di loro un futuro
per strada.
Momenti di fortissima emozione si sono vissuti quando un’anziana assistita ha voluto prendere la parola per esprimere la sua gratitudine e il suo affetto verso gli operatori che giorno per giorno la assistono con massima professionalità e umanità, e che non riesce a vedere il suo futuro, seppur breve, senza queste donne e uomini che con grande amore e sacrificio assistono lei e una moltitudine di gente disagiata e spesso sola.
Le testimonianze sono proseguite una dopo l’altra tra rabbia e disperazione nella speranza di riuscire a farsi sentire e far comprendere agli altri la necessità sociale della vita di queste strutture.
Il sindacato USB continua a restare vicino ai lavoratori e Corrado Tabbita Siena, Responsabile Sindacale Regionale del Lavoro Privato dell’USB, in P.zza Università notte e giorno con i lavoratori esprime massima preoccupazione per questa situazione che senza una reale via di uscita sta diventando sempre più difficile e invita le diverse forze politiche a scendere in Piazza in un confronto pubblico affinché insieme si possa presto arrivare ad una soluzione sicura e certa per queste donne e questi uomini, siano essi lavoratori, presidenti o assistiti.

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