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Quella bomba sul lago di Vico


I servizi segreti alleati la chiamavano Chemical City. E’ una zona militare a poche decine di metri dal lago di Vico, in provincia di Viterbo. Si tratta di uno dei più importanti bunker fascisti di produzione di armi chimiche: iprite mescolata ad arsenico, fosgene, admsite. Un Magazzino Materiali di Difesa NBC (Nucleare, Batteriologico, Chimico) rimasto per decenni nell’ombra. Fino al 1996, quando – durante la prima operazione di bonifica condotta nel più assoluto segreto – un ciclista venne investito da una nube tossica fuoriuscita dal centro chimico, svelando a tutta la popolazione, fino ad allora ignara, la dimensione del problema, denuncia oggi il Fatto quotidiano. In realtà già nel 1984 gli attivisti e i pacifisti dell’Imac ’83, reduci deai blocchi alla base missilistica di Comiso e di una intera stahione di mobilitazioni contro la guerra, organizzarono un campeggio proprio al Lago di Vico per denunciare l’esistenza di questa base della morte a pchi metri dalle case e dalle spiagge. Bloccarono l’entrata del deposito per una intera mattinata, volantinarono e fecero comizi nelle piazze di Caprarola e Ronciglione. Ma l’Italia del 1984 era una Italia in cui Dc, Pci e Psi avevano deciso di stare nella Nato e di accettarne tutte le servitù militari, incluso il segretissimo deposito NBC al Lago di Vico.
Negli anni successivi le autorità militari hanno più volte affermato che le operazioni di bonifica si sono concluse nel 2000, ma indagini condotte lo scorso 15 ottobre hanno evidenziato in alcuni punti concentrazioni di arsenico e altri metalli pesanti anche trenta volte superiori alla soglia di contaminazione. Oggi, 27 novembre, squadre militari specializzate procederanno allo scavo della zona militare. Verranno chiuse strade le provinciali e comunali dei dintorni, sgomberati tutti i fabbricati e divieto assoluto di navigazione nel raggio di 1 km dal punto in cui si andrà ad operare.

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