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I sostenitori del nucleare tornano alla carica: “E’ energia green”

Nonostante ben due referendum popolari (1987 e 2011) abbiano detto no al nucleare, approfittando delle “pieghe” della cosiddetta transizione ecologica, i sostenitori del ritorno al nucleare in Italia si apprestano a tornare alla carica, e con la benedizione dell’Unione Europea e del Recovery Fund sulla transizione ecologica.

I sostenitori in Italia dell’opzione nucleare hanno infatti ricevuto un assist da Bruxelles con un tweet della presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen nel quale è scritto che: “Abbiamo bisogno di più rinnovabili: sono economiche e carbon-free”, sostiene la Von Der Leyen,

“Ma abbiamo anche bisogno di una fonte stabile, il nucleare, e, durante la transizione, di gas. Questo è il motivo per il quale andremo avanti con le nostre proposte per la tassonomia”. E l’Unione Europea entro l’anno deciderà se il nucleare è una fonte energetica compatibile nella transizione ecologica.

L’aver inserito il nucleare in quella che l‘Unione Europea ha definito come “tassonomia degli investimenti verdi”, sarà ilpertugio per ogni iniziativa e investimento energetico ritenuto sostenibile, consentendogli così di accedere ai finanziamenti pubblici e di riconoscergli la patente green.

Sull’energia, la tassonomia impostata dalla Ue definisce due soglie chiave: Una soglia bassa di 100gCO2 / kWh al di sotto della quale le tecnologie di generazione di energia sono generalmente considerate “sostenibili”.

Ciò esclude che carbone e gas siano etichettati come verdi, anche se sono dotati di tecnologia di cattura e sequestro del carbonio. Una soglia più alta, fissata a 270gCO2 / kWh , determina le tecnologie energetiche ritenute “dannose” per l’ambiente.

Fatto sta che in parlamento arriverà assai presto una mozione per impegnare il governo a riconsiderare l’apporto del nucleare al mix energetico nazionale nel percorso per arrivare al traguardo della neutralità climatica entro il 2050.

Secondo il quotidiano finanziario Milano Finanza, l’iniziativa parte dall’ex ministro delle Infrastrutture e presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi.

“Mentre continuiamo a comprare energia nucleare dalla Francia, riconsideriamo se non sia il caso, visti i progressi tecnologici nel campo della sicurezza, di pensare di produrla anche noi in un futuro più vicino di quanto non si creda, potremmo così onorare gli impegni presi, difficilmente raggiungibili nei tempi previsti con il solo utilizzo delle rinnovabili” afferma il deputato ed ex ministro delle Infrastrutture Lupi.

Secondo il presidente del gruppo parlamentare Noi con l’Italia: “dieci Paesi dell’Unione europea che chiedono che il nucleare sia inserito nella Tassonomia degli investimenti verdi, la ricerca ormai in fase avanzata di reattori di quarta generazione di cui ha parlato anche il ministro Cingolani e il test, riuscito, di una consociata Eni di un super-magnete per il controllo e la gestione della fusione nucleare, cioè per la produzione di energia atomica pulita con una tecnologia che riproduce la dinamica del sole, e che prelude alla costruzione di un primo impianto sperimentale nel 2025, cioè domani“, spiega Lupi in una nota.

Appare evidente come sbarrare la strada al ritorno al nucleare debba diventare una priorità di tutti i movimenti sociali e ambientalisti. Anche perchè nel 2022 ci si troverà già a fare i conti con le “eredità velenose” del nucleare del passato, in quanto andranno resi esecutivi i depositi per lo stoccaggio delle scorie nucleari nel nostro paese, una incombenza che pare non più rinviabile.

Sono stati profetici i giovani di Cambiare Rotta quando poche settimane fa a Milano, in occasione della Cop 26-giovani, avevano denunciato con singolare capacità di anticipazione il riaffacciarsi della ipoteca nucleare nel nostro paese. E’ il caso di prenderli sul serio e prendere sul serio l’emergenza.

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24 Commenti


  • Fabrizio

    Siete vergognosi, voi come altri; per evitare un ipotetico incidente nucleare state avviando il mondo verso il disastro climatico, ambientalisti demagoghi e farlocchi.
    Non esiste una tecnologia per lo stoccaggio dell’energia prodotta con le rinnovabili. È evidente a tutte le persone informate e di buon senso che la preclusione ideologica al nucleare è parte del problema… Il cambiamento climatico e un problema rinunciare ad una delle soluzioni perché “è cattiva” senza argomenti validi è stupido oltre che antiscientifico… Dopo i no-vax venite voi no-nuke in quanto a razionalità.


    • Redazione Roma

      Intanto tieni conto di ben due referendum che hanno espresso chiaramente una volontà popolare e che hanno detto no al nucleare. Che il no al nucleare sia privo di argomentazioni scientifiche è una convinzione solo tua. Se vuoi parlare di farlocchi sarà bene prima guardarsi allo specchio.


  • Andrea

    I referendum non erano contro il nucleare tout corte, ma contro specifiche leggi. Peraltro, il primo si svolse sull’onda emotiva di Chernobyl, il secondo fu influenzato da informazione non corretta dopo gli eventi di Fukushima, dove non ci fu nessun decesso causato dalle radiazioni.
    Le rinnovabili NON BASTANO, a meno che non si decida che la corrente possa essere usata solo di giorno e se tira vento. Senza considerare quanto eolico e solare inquinino nell’intero processo produttivo.
    Ad oggi chi è contro il nucleare per motivi ideologici non può definirsi ambientalista.


  • Matteo

    Certe questioni prettamente tecniche non andrebbero buttate in pasto a ridicoli referendum basati sulle “sensazioni a pancia”. Voi no-nuke a prescindere non avete minimamente idea dei numeri in gioco e di cosa significhi mantenere stabile una rete elettrica nazionale. E non ci sarebbe niente di male in questo, ci mancherebbe, a patto però di non metterci il becco. Perché per quante pale eoliche e pannelli fotovoltaici installiamo, il sole ed il vento non li puoi controllare. Talmente ovvio da dimenticarlo a quanto pare. “Eh ma c’è l’accumulooo!!…” Sì ok, ma avete una vaga idea di quanto ne servirebbe? E di quanto poco green siano?


  • Gabriele Giusti

    Ogni no-nuke è oggettivamente equiparabile ad un no-Vax, e anzi, forse è anche peggio.


  • Gianluca Reversi

    Come mi aspettavo, l’informazione italiana è ridicolmente poco professionale e seria. Zero scienza.
    Il mondo, tranne il Belgio e la Germania (si vedrà la Svizzera), investono o si tengono ben stretto il nucleare. Ma in Italia è come se non esistesse questa cosa.
    Inoltre parlare di referendum, fatti sull’onda emotiva di due incidenti (Fukushima nonostante la gravità non ha ucciso nessuno), accorpati ad altri quesiti politici, una consapevolezza scientifica vergognosa e una informazione pessima; è da disonesti.


  • Gianluca Reversi

    Confermo anche io che il no nucleare è privo di argomentazioni scientifiche. Anche l’ente di ricerca europeo incaricato dall’ipcc di valutare il nucleare, lo annovera tra i Green e da aumentare parecchio.
    È meglio che le vostre fonti su questo argomento li prendiate dall’estero e autorevoli.


  • Gianluca

    La foto giusta. Fusti che non esistono davanti ad una centrale che emette fumi scuri da combustione, quindi certo non nucleare…
    Ogni giorno che perdiamo prima di ricominciare con un nostro programma nucleare è un giorno che ci allontana sia dalla decarbonizzazione sia dal respirare aria pulita.


    • Redazione Contropiano

      coe risposto a Reversi e gli altri… sei solo in ritardo rispetto al resto della “posse”…
      Le foto, da che mondo è mondo, servono a sottolineare un concetto, oppure a testimoniare un fatto di cronaca (che qui on c’è…)


    • Redazione Roma

      Non è una foto, è un disegno, ma prima di commentare lo perdete un minuto a guardare meglio quello che avete davanti?


  • Thomás

    Ah giá i referendum…non posso parlare di quello di 34 anni fa,ma di quello del 2011 ho qualche ricordo:è lo stesso in cui si chiedeva un parere in merito alla possibilità di eseguire prospezioni e trivellazioni nelle acque territoriali e l’apertura alla privatizzazione dell’acqua pubblica,vero? Che poi prospezioni e trivellazioni sottomarine siano poco oltre tale confine,l’impatto ambientale è il medesimo.
    Dove abito io (Va),l’acqua pubblica è stata privatizzata meno di 5 anni dopo l’esito contrario di tale referendum. Non è per fare polemica sterile,è per sottolineare che il voto espresso in un referendum (a maggior ragione se di tipo abrogativo) spesso è un’indagine contestualizzata a quel momento storico.
    Sarebbe sciocco escludere a priori un’alternativa energetica senza considerarne i limiti e i progressi tecnologici degli ultimi anni (ed è un discorso valido per tutte le fonti energetiche).
    Il limite di molte rinnovabili è il non poter soddisfare il fabbisogno energetico 24/7,è oggettivo,e se googlate “duck curve” avrete un’idea dell’entità del problema (la Germania,che ha già avviato la fase di spegnimento delle proprie centrali nucleari contando sulle rinnovabili,si è trovata a dover riaccendere quelle a carbone).
    Non sono ciecamente pro-nuke,il nucleare presenta dei costi e dei tempi di messa in opera elevati,e tutta la filiera deve essere super organizzata,ma ha una flessibilità e una costanza nella resa (anche nel tempo,esistono centrali attualmente attive progettate per un utilizzo di 20 anni,la cui vita utile è stata prolungata fino a 40e oltre) ad oggi impareggiabile dalle rinnovabili.
    Indubbiamente a livello di opinione pubblica il vero nodo da sciogliere rimane quello sulla sicurezza,ma invito chiunque minimamente interessato alla questione energetica in generale,ad informarsi da più fonti,anche discordanti, possibilmente indipendenti,e a trarne le proprie conclusioni, perché finché non si potrà sopperire alle lacune delle fonti rinnovabili,il nucleare rischia di essere un argomento che terrà banco ancora a lungo.


    • Redazione Contropiano

      Leggere le risposte prima di porre le stesse domande – o argomentazioni – facilita la vita e risparmia le brutte figure…


  • Seve

    il pericolo di oggi per l’ambiente e’ la CO2, addirittura peggio delle scorie radioattive (abbiamo ancora quelle di montalto etc. da smaltire e solo quelle sono un problema irrisolto da 40anni)… lasciamo stare gli incidenti e parliamo dell’ordinario: portare un reattore a produrre energia in attivo richiede un notevole input di energia tradizionale. Inoltre, notevoli quantita’ di energia prodotta servono ad assicurare la tenuta del sistema. Siamo sicuri che il bilancio sara’ positivo? (in Italia, addirittura)
    Primo.
    Secondo, non voglio parlare di altre fonti energetiche: lo sapete che anche la CO2 e’ “rinnovabile”? Si puo’ infatti riutilizzare, la natura lo fa. Si possono trovare anche soluzioni tecnologiche, ma non sarebbe meglio prima occuparsi della deforestazione?
    Ricorrere al nucleare e’ da drogati, si finisce contro un muro prima o poi. Abbiamo perso di vista le relazioni di causa-effetto in un sistema ambientale, a proposito di cecita’ (no nuke no vax e… no co2)


  • Seve

    I fumi da combustione sono necessari anche per gestire l’impianto.
    E l’acqua che usi per raffreddare i reattori? Ci lavi la macchina?
    Avete capito bene? Ma ci siete o ci fate?


  • Seve

    E’ il consumismo delle risorse il problema. Il solo sfruttamento dell’acqua anche in questi processi accellera di molto la fine di tutto. Greta a 40 anni non ci arriva


  • markogts

    Non capisco perché essere contrari a una fonte che costa il quadruplo delle rinnovabili, che non è modulabile, per la quale non disponiamo di materia prima, che impiega decenni e miliardi di capitali di investimenti prima di produrre un J di energia, sia da considerarsi come una posizione antiscientifica al pari dei novax.


  • Maurizio serrao

    Sono nato del 1979 sono diventato anti nucleare e età di 6 anni non era per motivita ma ragionavo nella mia testa il nucleare non fa per uomo di produrre energia.

    E energia sporca inquina aria con le radiazioni, con i test atomici nel passato aria terra nelle acque oceani.
    Ed anche estrazione di minerali come uranio e torio plutonio che inquinamento ambientale dove entrare i minerali, ed poi le sue fotute scorie non sanno dove mettere al sicuro.

    Tra idroelettrico solare eolico e anche geotermico non hanno lo scarto come nucleare.
    Idem come idrogeno nessun scarto in fase sperimentale di una macchina adaria compresa anche lì non esiste lo scarto.

    Con idroelettrico ti fai anche moto andoso e correnti marine oltre a terra ferma.

    In tanto la Germania vuole uscire dal nucleare idem anche la Svizzera si prepara ad uscire ci sono dei costi per via del nucleare.

    Se andate a vedere la vostra bolletta elettrica c’è voce di costi di gestione per via dei costi per nucleare da gestire per vecchie scorie nucleare.
    Detti oneri per gestione.


  • Riccardo

    No al nucleare ?
    Bhe signori informativi bene … Perché ne siamo circondati da CN .
    E le paghiamo noi in bolletta ,
    Spero che in futuro centrali come Iter vengono costruite pure qua ! Lo so sprera.


    • Redazione Roma

      Ci perdoni la domanda retorica. E allora?


  • Pasquale

    Nucleare, vaccino, greenpass, trivelle, privatizzazione selvaggia, precarietà del lavoro, della salute e quant’altro. In Italia,ormai,il potere capitalista ci rifila di tutto,anche i governi. È ora di riaccendere il cervello e risvegliare la coscienza per riappropriarci della nostra autodeterminazione. Ci rimane solo una sana e vera Rivoluzione Marxista.
    Hasta la Victoria


  • enrico

    Buongiorno la foto e palesemente una cosa errata poiché le scorie nucleari ad alta attività non sono nei barili gialli ma in strutture in grado di reggere la corrosione e rimanere intatte nel caso di un incidente aereo e sono di colore bianco….seconda cosa il nucleare nel suo intero ciclo dall’.estrazione del minerale fino allo smantellamento dell impianto genera meno CO2 che l.eolico…il costo iniziale e elevato ma il prezzo dell’ uranio e meno del 2%in bolletta e le scorie sono pochi metri cubi all anno e sono perfettamente gestibili oltre che riclabili. Fonti autorevoli dicono che per la decarbonizzazione e indispensabile l aumento della quota di energia nucleare . PS il referendum dell’ 86 non proibiva assolutamente il nucleare in Italia


    • Redazione Roma

      Signore, se vogliamo fare i perfettini allora va detto che non è una foto è una grafica. C’è stato un referendum nel 1987 e poi uno nel 2011 contro il nucleare ed hanno vinto il no al nucleare. Per favore


  • Elon

    Questa storia dei referendum è davvero ridicola. Mettiamo per esempio che il referendum sull’eutanasia legale non dovesse passare allora automaticamente non potrebbe essere mai più riproposto? O un popolo non può cambiare idea su un tema? No perché da quello che so la democrazia che tanto decantare ha il grande potere di dare la scelta e la possibilità di cambiare nel tempo le opinioni del popolo

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