Dopo il colpo di scena di ieri il presidente della Repubblica greco, Karolos Papoulias, ha deciso di rinviare ad oggi le nuove consultazioni per tentare in extremis di dare al paese un governo ‘responsabile’ – cioè prono alle pretese dell’Unione Europea – dopo il fallimento dei tentativi effettuati dai primi tre partiti classificati nel voto dello scorso 6 maggio.
Dopo i colloqui di ieri mattina con Nea Dimokraria, Pasok e Syriza l’anziano capo dello stato nel pomeriggio e in serata ha incontrato i partiti minori: la Sinistra Democratica, i comunisti del KKE, la destra dei Greci Indipendenti e i neonazisti di Alba Dorata. Poi ha deciso di rimandare ad oggi un ennesimo round di incontri al quale però il leader della Sinistra Radicale, Alexis Tsipras, ha già detto che non parteciperà. Ieri, nonostante manchino dichiarazioni ufficiali inmerito, si è registrata un’apertura dei Greci Indipendenti di Kammenos il quale ha dichiarato che «siamo d’accordo sul fatto che il Paese debba essere governato». Vari analisti hanno colto in queste parole una disponibilità del leader del partito di destra ad entrare in una coalizione di cui potrebbero far parte – oltre a conservatori e socialisti – anche Sinistra Democratica per un totale di 201 seggi sui 300 in Parlamento. In questo modo i due partiti che hanno fatto campagna contro il memorandum e i sacrifici imposti dalla troika potrebbero darsi copertura reciproca di fronte al malcontento della loro base elettorale. Ma nulla è certo, e ieri sera e ancora stamattina Kouvelis si è detto pessimista sul raggiungimento di un accordo per un governo di unità nazionale. Probabilmente la giornata chiave per capire se si andrà o no al voto a metà giugno è quella odierna.
Intanto questa notte, dopo mesi di tregua, un ordigno artigianale è esploso nel centro della capitale ellenica, provocando solo pochi danni ad un ufficio del fisco e nessun ferito.
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