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Israele e Arabia Saudita a testa bassa contro l’accordo sul nucleare iraniano

L’intesa nel negoziato tra le potenze occidentali e l’Iran, alla vigilia della scadenza del termine previsto – il 31 marzo – non sarebbe ancora stata raggiunta. Ma alcune indiscrezioni rivelano di trattative in corso a Losanna per arrivare ad una quadra nell’accordo sul nucleare.  Il Segretario di Stato Usa sarebbe rimasto a Losanna e non rientrerà negli Stati Uniti per continuare a trattare. .Lo stesso hanno fatto i ministri degli Esteri iraniano, tedesco, francese e l’alto rappresentante della sicurezza europea Federica Mogherini. Di fronte a tale scenario, continua a tuonare e minacciare il premier israeliano Benyamin Netanyahu che ha ribadito il netto rifiuto di Israele nei confronti di una possibile intesa con l’Iran.

Nel frattempo, strumentalmente, viene aperto una nuovo capitolo di tensione. Secondo il New York Times, alla vigilia della scadenza del termine per un accordo sul nucleare, funzionari iraniani avrebbero rimesso in discussione uno degli elementi critici dell’accordo ossia la disponibilità di Teheran al trasferimento in Russia del proprio combustibile nucleare. Ma i funzionari iraniani hanno smentito il New York Times:”L’esportazione di scorte di uranio arricchito non è nel nostro programma e non intendiamo inviarle all’estero”, ha dichiarato Abbas Araghchi ai media iraniani. Finora, coerentemente con l’ accordo negoziato nel 2013, l’Iran ha rispettato pienamente i rigorosi processi di ispezione per le scorte del suo carburante, riferisce l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Non è chiaro quale forma prenderebbe il carburante se dovesse rimanere in territorio iraniano.

Ma Israele e le petromonarchie del Golfo continuano ad alimentare la campagna anti-iraniana trovando sponda nel Congresso Usa.”L’asse Iran-Losanna-Yemen – ha affermato Netanyahu – è pericoloso per l’umanità e va fermato”, scangliandosi così a testa bassa contro l’accordo, che anche secondo la tv israeliana Canale 2 sarebbe ad un passo. Ed ha espresso “la profonda preoccupazione di Israele” per la possibile intesa di Losanna. Mentre in Svizzera si discute, ha spiegato, “gli emissari dell’Iran nello Yemen cercano di conquistare parti estese del Paese nel tentativo di assumere il controllo degli Stretti di Bab el Mandab. Cosa che – ha concluso – cambierà gli equilibri nella navigazioni e nelle forniture di petrolio”. Lo stesso ministro della Difesa Moshe Yaalon ha definito “pessimo l’accodo”, aggiungendo che l’Iran sta avendo “successo nel farsi beffe del mondo”. Un Iran sulla soglia del nucleare, ha ammonito, potrebbe essere “una tragedia non solo per i regimi moderati del Medio Oriente ma anche per l’intero occidente”. Ed ha aggiunto che le forze armate di Israele e i suoi servizi segreti hanno già avuto ordine di organizzarsi per far fronte alla nuova situazione “e per poter neutralizzare quella minaccia in qualsiasi momento”.

Si apre così un nuovo scenario di crisi e conflitto anche lì dove l’iniziativa diplomatica sembrava aver ricomposto e risolto i problemi.

 

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