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Logistica. Seam Piacenza costretta a risarcire i licenziati

A Piacenza 1 maggio di lotta per i diritti e la dignità di tutti i lavoratori

I lavoratori in lotta contro i licenziamenti arbitrari e discriminatori presso lo stabilimento GLS di Montale (Piacenza) hanno ottenuto il risarcimento economico dalla SRL, società che gestisce in appalto i servizi logistici per la GLS.

L’azienda ha dovuto accettare una transazione economica, dopo che per mesi aveva continuato a sostenere la legittimità dei licenziamenti effettuati contro un gruppo di lavoratori distintisi negli anni nell’organizzazione delle lotte, non solo nel loro stabilimento, ma in tutto il settore della logistica.

L’USB, che ha difeso le ragioni di questi lavoratori chiedendone il reintegro, ritiene che il parziale esito della vertenza dimostri l’illegittimità dei provvedimenti di licenziamento. La battaglia coraggiosa condotta in questi mesi dai lavoratori insieme all’USB, nonostante le repressioni e l’attacco concentrico da parte padroni e sindacati, è riuscita a ribaltare la versione che li voleva ritrarre come un gruppo di violenti: un’operazione finalizzata a punire quelli che non sono disposti a chinare la testa.

Molte sono le questioni che rimangono ancora sul tavolo: dalla stabilizzazione di tutti i lavoratori con contratti a termine, che sempre a Piacenza non sono stati riconfermati sempre in base ad una logica discriminatoria, alla piena e corretta applicazione del CCNL.

Ma questo primo risultato alla GLS rappresenta un passaggio importante per un settore determinato ad allargare le lotte per il rispetto dei diritti dei lavoratori. L’USB pertanto rilancia la mobilitazione, per un 1° maggio di lotta con manifestazione cittadina a Piacenza, a sostegno della più generale piattaforma sul welfare lanciata il 3 aprile scorso a Milano in occasione della grande e partecipata assemblea dei delegati ed iscritti USB.

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