Al segretario generale Fiom Maurizio Landini
Caro Maurizio
ti scrivo in merito alla vicenda Ilva di Taranto. In primo luogo perché ritengo grave che la compagna Susanna Camusso abbia dato un sostanziale via libera ad un decreto legge che, per non incappare in una palese incostituzionalità e per aggirare il conflitto di attribuzioni con la magistratura, ha realizzato un condono scandaloso a tutte le aziende con oltre 200 addetti.
Tale posizione, se fosse confermata, assumendo la primazia del profitto sull’uomo, cancellerebbe d’un sol colpo ogni credibilità all’iniziativa sindacale sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Non mi è chiaro invece l’orientamento che tu hai definito sulla vicenda, anche se mi è sembrato molto prudente nelle prime dichiarazioni, forse perché espresse prima che fosse reso pubblico il testo del decreto e pertanto prima di apprezzare la gravissima decisione di estendere gli effetti a tutte le imprese sopra la soglia dei 200 addetti. Tuttavia oggi quel testo è pubblico e impone, per la gravità assoluta delle scelte li operate dal Governo, l’assunzione di una posizione formale dell’organizzazione.
Per 36 mesi Ilva, come tante altre aziende, potrà uccidere e inquinare bellamente godendo della piena e totale impunità, anzi potrà farlo con l’avallo delle massime istituzioni e cariche dello stato. Il diritto alla salute è derubricato come incompatibile con il libero dispiegarsi dell’economia d’impresa. Per queste ragioni ritengo che sia nostro dovere assumere un giudizio negativo ,come organizzazione, sul decreto legge salvaRiva ed è necessario che sia il massimo organismo dirigente della Fiom a discuterne.
Senza escludere un atto concreto, da parte nostra, di denuncia dell’illegittimità costituzionale in quanto il decreto legge appare palesemente lesivo del diritto alla salute e delle prerogative della magistratura.
Ritengo infine necessario che sull’Ilva e sulla Fiom di Taranto vi sia un’informativa dettagliata al prossimo Comitato Centrale. Molti compagni e compagne chiedono giustamente di comprendere le ragioni dei provvedimenti che hanno colpito diversi dirigenti della Fiom locale. Un percorso da istruire, nelle forme e nelle modalità che riterrai opportune, ma di cui necessita l’insieme del gruppo dirigente dell’organizzazione.
In attesa di un tuo riscontro.
Un abbraccio
Tale posizione, se fosse confermata, assumendo la primazia del profitto sull’uomo, cancellerebbe d’un sol colpo ogni credibilità all’iniziativa sindacale sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Non mi è chiaro invece l’orientamento che tu hai definito sulla vicenda, anche se mi è sembrato molto prudente nelle prime dichiarazioni, forse perché espresse prima che fosse reso pubblico il testo del decreto e pertanto prima di apprezzare la gravissima decisione di estendere gli effetti a tutte le imprese sopra la soglia dei 200 addetti. Tuttavia oggi quel testo è pubblico e impone, per la gravità assoluta delle scelte li operate dal Governo, l’assunzione di una posizione formale dell’organizzazione.
Per 36 mesi Ilva, come tante altre aziende, potrà uccidere e inquinare bellamente godendo della piena e totale impunità, anzi potrà farlo con l’avallo delle massime istituzioni e cariche dello stato. Il diritto alla salute è derubricato come incompatibile con il libero dispiegarsi dell’economia d’impresa. Per queste ragioni ritengo che sia nostro dovere assumere un giudizio negativo ,come organizzazione, sul decreto legge salvaRiva ed è necessario che sia il massimo organismo dirigente della Fiom a discuterne.
Senza escludere un atto concreto, da parte nostra, di denuncia dell’illegittimità costituzionale in quanto il decreto legge appare palesemente lesivo del diritto alla salute e delle prerogative della magistratura.
Ritengo infine necessario che sull’Ilva e sulla Fiom di Taranto vi sia un’informativa dettagliata al prossimo Comitato Centrale. Molti compagni e compagne chiedono giustamente di comprendere le ragioni dei provvedimenti che hanno colpito diversi dirigenti della Fiom locale. Un percorso da istruire, nelle forme e nelle modalità che riterrai opportune, ma di cui necessita l’insieme del gruppo dirigente dell’organizzazione.
In attesa di un tuo riscontro.
Un abbraccio
Roma, 04 dicembre 2012
Sergio Bellavita
Rete 28 aprile Fiom
Sergio Bellavita
Rete 28 aprile Fiom
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